Piedi sulla linea di fondo, colpi profondi, gioco fluido e idee chiare. Nadal assomiglia, per lunghi tratti, al vero Nadal. Seppi è spaurito, si chiude in una difesa che non può avere buon esito e rincorre le bordate dello spagnolo. Il tergicristallo azzurro perde convinzione pochi minuti dopo l'inizio della contesa. Andreas accetta la sfida di Rafa. Braccio di ferro da fondo, il terreno di caccia del maiorchino. Al primo gioco è rottura: Seppi, in ritardo, affossa il dritto. Il 30 scaturisce invece da un capolavoro di Nadal. Dritto lungolinea che pizzica la riga, l'azzurro è in ginocchio. La furia di Nadal non accenna a placarsi e arriva anche il terzo break, con Seppi che spreca la palla game e commette un brutto doppio fallo. Il primo set termina 6 giochi a 1, con Seppi che mette in campo pochissime prime e conquista solo 5 punti al servizio.

Il tennista italiano cerca una reazione quantomeno di nervi nel secondo parziale, ma lo spartito non cambia. Nadal detta i tempi della partita e spinge Seppi lontano. Andreas perde altre tre volte la battuta, mentre Rafa, quando intravede uno spiraglio, spinge a tutto braccio. Con ritrovata fiducia, Nadal si prende il campo e gli applausi. Spesso, Seppi è fermo al centro, inerme. Il secondo parziale si risolve 6 giochi a 2, sempre in favore del maiorchino.

In finale, per Nadal, un altro scoglio italiano. Fabio Fognini si affida al servizio e doma la sorpresa Pouille. Il transalpino, reduce dal successo con Paire, gioca partita pari nel secondo, dopo aver perso il primo per 62, ma sul finire del parziale non trova le giuste soluzioni per sfruttare le occasioni offerte da Fognini. Il rush dell'azzurro è prepotente, un filotto che si concretizza in un tie-break perfetto. 62 76 Fognini.