Dominic Thiem è senza dubbio il tennista del momento. O quantomeno, non può non esserlo, dal momento che è riuscito a far passare quasi in secondo piano il ritorno al successo di un certo Rafael Nadal. Il giovane tennista austriaco ha concluso con le braccia al cielo, e con un trofeo tra le mani, anche il torneo di Gstaad, dopo aver messo le mani sul titolo a Umago sette giorni prima. Due eventi che hanno sancito, molto probabilmente, la definitiva consacrazione del ragazzo nato a Wiener Neustadt poco meno di 22 anni fa, che farà il compleanno tra un mese esatto (il 3 settembre, ndr) e che si sta involando nettamente verso le prime quindici posizioni della classifica. Per l'austriaco è arrivato, in Svizzera, il terzo titolo stagionale: e proprio Thiem è finora l'unico Under 23 a poter vantare una simile dote nel circuito principale.

Talento dal gioco decisamente atipico, con uno dei rovesci più belli del circuito ma al tempo stesso con un dritto che sa far male se la giornata è favorevole, Thiem ha messo insieme due settimane da incorniciare dopo aver vissuto una primavera non esattamente brillante. Dopo la vittoria di Nizza, arrivata a metà maggio, sono arrivati infatti alcuni risultati poco incoraggianti: la sconfitta contro Zverev a Stoccarda è stata forse la peggiore, ma anche il doppio ko in Coppa Davis contro l'Olanda, per mano di Haase e de Bakker, hanno fatto decisamente male ma hanno anche dato la svolta a Thiem, visto che sono arrivate prima di queste due settimane da favola. In precedenza, Gerald Melzer lo aveva fermato a Monaco di Baviera e Pouille lo aveva superato a Montecarlo, lasciando quasi credere che la terra non fosse esattamente la superficie preferita da Dominic. E in realtà, ci sbagliavamo tutti di grosso.

Dopo questa doppia vittoria, che lo ha portato al 23° posto dell'ultimo ranking ATP, Dominic Thiem si può affacciare con maggiore entusiasmo e autostima verso la parte finale della stagione. C'è un quarto turno da difendere, e magari migliorare agli US Open, ma anche altri risultati importanti da mettere a segno. Il cemento è la superficie dalla quale il talento austriaco si aspetta di più, visto un gioco particolarmente dinamico che ben si sposa con la velocità che la pallina raggiunge al contatto con i campi di Montreal, Cincinnati e Flushing Meadows, dove Dominic Thiem può fare il salto di qualità definitivo. Quello che può portarlo, almeno, tra i primi quindici del mondo. E tutto il mondo, finalmente, si è accorto di lui.