Grazie all'ennesima prestazione d'autore di questo Master 1000 di Cincinnati edizione 2015, Roger Federer ha la meglio in semifinale su Andy Murray (6-4 7-6 il punteggio finale) e approda così all'atto conclusivo del torneo, in cui sfiderà il numero uno al mondo Novak Djokovic per aggiudicarsi il settimo titolo dalle parti di Mason, Ohio.

Lo svizzero offre agli appassionati un'altra ora e mezza di grande spettacolo tennistico. In condizioni fisiche smaglianti, Federer prosegue sulla falsariga di quanto mostrato durante tutta la settimana sul cemento di Cincy, alternando con sapienza aggressività a rete e regolarità da fondo campo, senza che il pur ottimo Murray possa far nulla per evitare la sconfitta. Il punto che racchiude in sè lo svolgimento dell'intero incontro è quello giocato sul punteggio di sei pari nel tie-break del secondo set: Federer, cui l'avversario ha già annullato un match point, risponde al servizio dello scozzese con una palla volutamente corta, chiamando il rivale a rete. Murray riesce ad evitare il secondo rimbalzo e a infilare un diritto in avanzamento che si stampa sulla riga di fondo campo. Qui Roger si inventa un pallonetto di controbalzo che costringe il numero tre del seeding ad un affanoso recupero all'indietro. Il buon Andy riesce anche a organizzarsi per spedire dall'altra parte della rete un colpo insidioso, ma Federer è superlativo nel farsi trovare pronto e a giocare una demi-voleè di puro talento che sorvola il nastro e si adagia sul cemento. Un Murray visibilmente irritato per le magie dell'avversario si arrende poi nel punto successivo, quando Fedexpress chiude il match con una benedizione al volo dopo aver orchestrato alla grande lo scambio da dietro.

L'incontro era stato fin a quel punto un vero e proprio calvario per Murray, sballottato a destra e manca dalla foga del rivale, sempre più a suo agio nel cercare il punto evitando di scambiare troppo. Ma anche nel palleggio da fondo campo Federer è stato ieri complessivamente superiore: sfruttando una buona giornata al servizio, il fenomeno da Basilea chiude il primo set per 6-4, dando l'impressione di essere in pieno controllo della sfida. La musica non cambia nel secondo parziale, quando un Murray più deciso non riesce a impensierire l'avversario, dovendo piuttosto faticare per evitare di perdere la battuta. Si giunge così al tie-break, in cui lo svizzero si fa rimontare un vantaggio di due punti, con Murray che salva anche un match ball, prima di arrendersi al talento di Federer.

Splendida dimostrazione di forza per il numero due del tabellone di Cincinnati, che delizia il pubblico americano con una varietà di colpi sconosciuta ai suoi colleghi. Ancora una volta, dopo la semi di Wimbledon e l'umiliazione del Masters londinese del 2014, Murray esce dal campo impotente e frustrato, contrariato per essere stato sconfitto nonostante una prova nel complesso sufficiente. Stasera (ore 19 italiane) Federer cercherà di difendere il titolo vinto lo scorso anno in finale contro Ferrer. Per confermarsi dovrà avere la meglio su Nole Djokovic, apparso un po' appannato anche ieri nella semifinale contro Dolgopolov. Federer-Djokovic è la finale che tutti ormai attendono in ogni torneo in cui entrambi sono ai nastri di partenza. Il fuoriclasse elvetico sa di dover alzare ancor di più il suo livello di gioco contro Nole, che negli ultimi scontri diretti ha dimostrato una solidità tecnica, atletica e mentale impressionante, contro la quale persino il divino Federer di questa fase di carriera fatica a sfondare. La profondità dei colpi del serbo e la sua fantastica attitudine nella risposta al servizio sono state le chiavi delle ultime vittorie del numero uno del ranking Atp contro Roger. Presumibilmente servirà anche stasera il miglior Djokovic contro un Federer che va a caccia del settimo sigillo a Cincinnati.

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Andrea Russo Spena
Laureato in giurisprudenza, con una passione senza confini per lo sport. [email protected]