Mentre il circuito dirotta la sua attenzione su Shanghai, 1000 che attrae e seduce per contorno e campo partenti, Pechino regala al tramonto un colpo di coda da libri della racchetta. Novak Djokovic e Rafael Nadal, al tavolo si siedono due dei maggiori interpreti attuali. Momento diverso, prospettive diametralmente opposte, un obiettivo comune: alzare il trofeo. Nole vuol confermare una supremazia attestata dai successi correnti, Rafa spegnere il vento contrario che soffia da inizio stagione.  

L'avvicinamento alla finale conforta sulla condizione di entrambi. Per Djoko, poche difficoltà. Il successo ampio con Ferrer denota sicurezza e superiorità. Maggior curiosità per le fatiche del soldato Nadal. La rincorsa del mancino parte da lontano. Una stagione in chiaroscuro, nessuna presenza di rilievo nei quattro tornei del Grande Slam. Quarti a Parigi - scoppola per mano di Djokovic - poi il passaggio al cemento americano, foriero di batoste e contro-prestazioni. Gli interrogativi sono molteplici: un calo fisico - naturale data la predisposizione estrema del soggetto - o scorie mentali alla base del'involuzione?

A Pechino, in semifinale, un punto a favore di Nadal. Al cospetto di Fognini - avversario scomodo, perché imprevedibile - Rafa cresce, reagisce al contro-break del primo parziale, si esalta nei punti che incidono sulla partita e chiude, a proprio vantaggio, gli equilibrati giochi del secondo. Due set, per tornare a graffiare e regalarsi una finale di prestigio.

Il pronostico è ovviamente per Djokovic, ma il passato arride ancora a Rafa. Sono 23 le W di Nadal, 21 quelle del nativo di Belgrado. La storia recente evidenzia però un trend differente. Le ultime 4 partite hanno un denominatore comune, la terra rossa, notoriamente patria di Nadal. Tre affermazioni per Nole - nel 2015, Monte-Carlo e Parigi - una per Rafa, Parigi 2014. Sul veloce, fermata ultima a Miami, nel 2014. 63 periodico per il serbo. Nel 2013, a Pechino, squillo di Djoko in due. 63 64.

Difficile prevedere un ribaltone, data la consistenza di Nole, ma l'attesa è per misurare i progressi di Nadal. Campione di ritorno?