Nel bene o nel male, anche nella sua giornata tennisticamente peggiore di tutto il 2015, vince sempre Djokovic. Oggi il campione serbo non ha giocato certamente bene, impreciso come agli inizi di carriera con il dritto, incapace di fare il guizzo decisivo per un giocatore come lui che fa della concretezza il suo pane quotidiano. Tutto questo si aggrava se consideriamo che dall'altra parte della rete non c'era un Wawrinka versione finale Roland Garros 2015, ma un Simon lontano (e non di poco) anch'egli dall'esprimere il miglior tennis del proprio repertorio.

Nel primo set il numero uno al mondo non cala molti jolly in campo, va sotto per primo di un break nel terzo game grazie ad un gran passante di dritto di Simon ma lo recupera immediatamente nel gioco successivo sfruttando qualche errore di troppo del francese e fissando il punteggio sul 2-2. Da questo punto in poi, una striscia di tre game consecutivi (condito da un nuovo break) portano il serbo sul 5-2, dando al set lo strappo necessario a suo favore e dopo 34 minuti si cambia campo con lo score di 6-3.

Il secondo parziale è uno dramma tennistico vero e proprio: Simon accusa la fatica mentre Djokovic stacca la spina e i break si sprecano come raramente si è visto nel circuito maschile. Alla fine saranno 9 su 12 game giocati, ben 7 consecutivi, una vera e propria anomalia, considerando anche la superficie indoor. A dare il via al festival del break è proprio Djokovic che annulla due palle game a Simon e va sull'1-0. Proprio quando ci si aspetta che la partita sia finita, ecco che il serbo commette quattro errori col dritto e regala il servizio al francese. E lo scambio di favori non finisce certamente qui, perchè fino all'ottavo game i due giocatori in campo non riescono a difendere il proprio turno di battuta, con Simon addirittura che cede due volte a zero, fino al 4-3 e servizio per il serbo.

Dopo due turni di servizio tenuti-finalmente-con relativa tranquillità, Djokovic ha la possibilità di servire per chiudere la partita sul 5-4 ma, non contento degli oltre 20 errori già commessi in un set e mezzo circa, sparacchia altri tre dritti e riporta il risultato in parità. Come già detto, per sua fortuna dall'altra parte della rete oggi non c'è la miglior versione di Simon in carriera e il francese infatti non riesce ad approfittare nemmeno di questo regalo e perde di nuovo il servizio a 30, permettendo a Nole di andare a servire e a chiudere l'incontro sul 7-5 in un'ora e 34 minuti di gioco non indimenticabili.