Il terzo episodio della presentazione dei finalisti delle ATP Finals di Londra fa tappa a Maiorca, per ripercorrere insieme il 2015 del “King of clay”, Rafael Nadal. Inutile dire che la stagione che sta per volgere al termine sia stata molto deludente per il 9 volte campione del Roland Garros: oltre ad una condizione fisica precaria che va a braccetto con una forza mentale-da sempre la caratteristica principe di Rafa- che per lunghi tratti è parsa svanita chissà dove, sono anche i numeri che certificano un evidente calo del suo rendimento. Basti pensare che per la prima volta dal 2004, quando era a mala pena maggiorenne, Nadal ha concluso la stagione senza aver vinto un torneo dello Slam e addirittura in nessuno di essi è riuscito ad arrivare alle semifinali.

Ma partiamo dall'inizio. I primi risultati ottenuti a gennaio non lasciavano presagire niente di buono: a Doha, da campione uscente, si è fermato clamorosamente all'esordio del torneo, sorpreso in rimonta dal qualificato tedesco Berrer. Le sensazioni negative vengono confermate anche al primo appuntamento Slam dell'anno in Australia, venendo eliminato al livello dei quarti di finale da Berdych con un netto 6-2 6-0 7-6 (da sottolineare come Rafa non perdesse contro il ceco da ben nove anni, con un parziale di 18-0 da Madrid 2006).

Quale miglior modo allora per ritrovare le certezze perdute se non quello di ritornare sull'amata terra rossa: a febbraio decide così di fare tappa in Sud America disputando l'ATP 500 di Rio De Janiero e il 250 di Buenos Aires. Nel primo, il cammino di Nadal si interrompe in semifinale per mano del nostro Fabio Fognini (vero incubo per lo spagnolo in questa stagione), mentre in Argentina è riuscito a sollevare il suo primo trofeo dell'anno, battendo in finale il veterano Berlocq.

Ma il ritorno alla superficie rapida-stavolta il cemento americano-fanno riemergere i soliti problemi: sia a Miami che agli Indian Wells si ferma ai quarti di finale, battuto rispettivamente dal connazionale Verdasco e da Raonic. Arriva così ad una delle decisioni più importanti della sua carriera: visti i risultati tutt'altro che brillanti, Rafa e il suo staff prendono in considerazione l'idea di cambiare racchetta. Ecco che si presenta alla stagione sulla terra rossa europea (da sempre la sua preferita) col nuovo attrezzo, sempre marcato Babolat, alla ricerca di maggior potenza e rotazione, a discapito di un po' controllo, cambiando il telaio e lo spazio tra le corde. Ma i risultati continuano a non arrivare, anzi si prospetta la peggior campagna sulla terra di sempre con nessun trofeo aggiunto in bacheca. A Montecarlo è Djokovic ad estrometterlo a livello delle semifinali con un netto 6-0 6-3, a Barcellona è ancora Fognini a regalargli una delusione, stavolta agli ottavi, mentre a Madrid riesce a raggiungere la finale ma è costretto ad arrendersi ad un Murray in grande stato di forma. Le cose non vanno meglio nemmeno a Roma, dove ha trionfato per ben 7 volte, visto che è Wawrinka ad eliminarlo ai quarti di finale, ma la delusione più grande arriva nel suo giardino di casa, il Roland Garros: dopo un cammino convincente che lo aveva visto imporsi contro Halys, Almagro, Kuznetsov e Sock, la sconfitta ai quarti contro il numero uno Djokovic è di quelle che gridano vendetta, vuoi perchè è solamente la seconda in undici apparizione in questo torneo (dopo quella con Soderling del 2009), vuoi per il netto e rotondo 7-5 6-3 6-1 in nemmeno due ore di gioco che sanno un po' di resa del grande campione spagnolo.

Quando meno ci si aspetta però, ecco che Nadal cala il jolly, addirittura sull'erba di Stoccarda dove non vinceva da anni, e può festeggiare così il suo secondo ATP 250 della stagione, battendo Troicki in finale. Ma questo successo è solo un fuoco di paglia, visto che a Wimbledon conferma le sue ultime pessime annate nei giardini londinesi uscendo subito di scena al secondo turno per mano del tedesco Brown, che trascina la folla del central court.                       Nel mese di luglio centra il suo più importante trofeo della stagione, nemmeno a dirlo sulla terra di Amburgo, dove gioca bene per tutta la settimana e in finale si vendica con Fognini, battendolo con doppio 7-5 in quasi tre ore di grande tennis di entrambi i protagonisti. Alle porte, però, c'è di nuovo il ritorno sul cemento americano e i risultati, ancora, stentano ad arrivare: quarti a Montreal, sconfitto da Nishikori, addirittura ottavi a Cincinnati, dove si è dovuto arrendere all'amico Feliciano Lopez. Le aspettative per l'ultimo Major della stagione sono minime, e infatti arriva, a detta dello stesso Rafa, una delle sconfitte più brucianti della sua carriera al livello di terzo turno per mano ancora di Fognini: dopo aver vinto i primi due set ed essere stato avanti di un break nel terzo, arriva la rimonta inarrestabile dell'azzurro che per primo riesce a battere il maiorchino rimontandolo di due set.

Le uniche, forse, note positive della stagione di Nadal arrivano inaspettatamente in Asia e quindi sui campi veloci: a Beijing, dopo essersi vendicato ancora con Fognini in semifinale, cede nettamente nell'ultimo atto a Djokovic ma più per meriti dell'avversario che per demeriti propri, giocando di gran lunga la miglior partita dell'anno, con sprazzi del giocatore che aveva incantato il mondo fino ad un paio di anni fa. Anche a Shanghai conferma il ritrovato stato di forma fisico ma soprattutto mentale, che coincide con lo spirito da guerriero che ritorna ad ogni 15: giunge fino alle semifinali, battuto solo da uno Tsonga in stato di grazia.                                                         Nelle ultime settimane della stagione, da segnalare l'ottima finale a Basilea, dove ritrova l'avversario di mille battaglie, quel Roger Federer che si impone ma soffrendo tantissimo in 3 parziali molto tirati.                                                                                                                  

Adesso le ATP Finals, appuntamento da sempre non troppo gradito da Nadal, mai vincitore e solamente due volte finalista in sei apparizioni, ma chissà che, sullo slancio di questo finale di 2015 positivo dal punto di vista del rendimento e anche dei risultati, il campione spagnolo non possa regalarci una sorpresa nell'ultimo appuntamento dell'anno.