Federer, pur non brillando, non fallisce l'esordio al suo quattordicesimo appuntamento alle ATP Finals e regola un Berdych sottotono e incapace di sfruttare un inizio col freno a mano tirato dello svizzero.

I primi giochi, infatti, mostrano un Federer un po' arrugginito, alla ricerca dei propri colpi nella prima partita su questa superficie, particolarmente falloso. Prova ne è il secondo game, il primo al servizio per Roger, che cede il break addirittura a zero con due doppi falli consecutivi. Ma Berdych non capisce il momento e nel turno di battuta successivo restituisce il servizio all'elvetico anche egli a zero. Da qui in poi la partita scorre abbastanza tranquillamente, con un tennis non eccelso da entrambe le parti, ma Federer fa qualcosa in più del ceco procurandosi altre due palle break nel quinto game per mettere finalmente il naso avanti nel match, ma il servizio salva il numero 6 al mondo. Poco male, perché basta aspettare pochi game e, sul 4-4, Berdych risente del momento e con tre errori gratuiti (schiaffo al volo, dritto comodo centrale e rovescio incrociato) dà allo svizzero la possibilità di servire per chiudere il set. Federer certamente non se lo fa dire due volte e a 15 tiene per il 6-4 in 40 minuti di gioco.

Con il punteggio adesso dalla sua parte, Roger inizia a sciogliere il braccio teso della prima mezz'ora e a regalare qualche colpo dei suoi ad un pubblico nettamente schierato per lui. Berdych, dal canto suo, rimane vittima dei tantissimi errori di dritto (il suo colpo) e di una prima che stenta e non poco ad entrare in campo (36% nel primo parziale, 54 nel secondo). Detto questo, normale capire il motivo del 4-0 Federer in circa 15 minuti del secondo set, con addirittura la palla corta abusata dall'elvetico che si scopre come arma micidiale nelle difese del povero Berdych. Addirittura sul 5-1 fa il suo esordio alle Finals anche la nuova risposta di Roger, la Sabr, che però non raccoglie i frutti sperati dal numero uno di Svizzera. Dopo appena un'ora e 7 minuti Federer serve per chiudere il match e lo fa alla sua maniera, con una delizia a rete, regalandosi così nel secondo match del girone il numero uno al mondo Novak Djokovic.