Senza storia la prima semifinale a Londra, dove un Djokovic ritrovato dopo il tennis altalenante di questa settimana piega un Nadal spento quanto arrendevole di fronte alla supremazia serba. Ed il risultato finale, doppio 6-3, non indica con precisione il divario tecnico che si è visto in campo, con il numero uno al mondo sempre in controllo della situazione e il maiorchino che è sembrato, invece, privo di idee e di guizzi per arrestare l'alieno dall'altra parte della rete.

E i primi due giochi dell'incontro indicano già la strada: dopo il primo turno di battuta tenuto a 30 da Nole, Nadal subisce subito il break nel secondo game, addirittura a 0, con quattro vincenti del serbo che vuole subito dare un'impronta decisiva a questa partita. Forse un inizio del genere non se lo aspettava nemmeno lo spagnolo, il quale veniva da un round robin tra i più convincenti delle sue esperienze londinesi, impreziosito dalle vittorie nette su Wawrinka e Murray (con tutte dovute cautele del caso visto le condizioni dello svizzero e del britannico), ed arrivato a questo appuntamento con tanta fiducia dalla propria parte. Speranze che però si sono infrante subito di fronte alla solidità tattica e fisica mostrata dal Djokovic in una delle versioni migliori del suo già straordinario 2015.

Tornando alla partita, il serbo conferma il break salendo 3-0 in appena 10 minuti di gioco e da qui amministra la situazione fino alla fine del set, con il 70% di prime palle in campo (dal quale ricava l'84% di punti), non concede nemmeno una palla break e gli errori non forzati si contano su una mano. Ed il risultato è netto: 6-3 in 35 minuti di gioco.

Nel secondo parziale ci si aspetta una scossa da parte di Nadal, più volitivo negli auto-incoraggiamenti con l'ormai noto “vamos” che con la racchetta in campo, e di fatti prova ad essere più aggressivo, spingendosi a rete con maggior frequenza, capendo che da fondo campo non ha armi quest'oggi per scalfire Nole. Lo spagnolo tiene il turno inaugurale di battuta recuperando da 0-30 grazie a due ottime prime di servizio, annulla una pericolosa palla break con un dritto comodo da metà campo e ai vantaggi mette per la prima volta nel match il naso avanti.

Djokovic però è inscalfibile al servizio oggi, e in questo secondo parziale inizia tenendo i primi due turni a 0, per un totale di soli 3 punti persi (e tutti con la seconda palla). Nel quinto game di fatto si conclude l'incontro: il maiorchino si ritrova sotto 15-40 al servizio, annulla la prima palla break con una buona prima al corpo ma la seconda gli è fatale, subendo l'ennesimo vincente di rovescio incrociato di oggi e facendo sfuggire via il serbo sul punteggio di 3-2 e servizio.

A questo punto la partita scorre via rapidamente fino al nono gioco: Nadal serve per rimanere nel match ma il serbo non ha alcuna intenzione di prolungare la sua presenza in campo, annulla due palle del 5-4 allo spagnolo e, al primo match point, chiude con un rovescio in contropiede in ora e 19 minuti, festeggiando così la sua quinta finale al Masters di fine anno.