Quella di domani sarà la decima apparizione in finale al Masters di fine anno per Roger Federer, capace a trentaquattro anni di giungerci da imbattuto, mostrando un tennis senza tempo, che non sembra risentire nemmeno della aumentata competitività del circuito maschile. In semifinale il numero tre al mondo ha superato il connazionale Stan Wawrinka, sconfitto con il punteggio di 7-5 6-3, bissando così il successo nel derby dello scorso anno alla O2 Arena di Londra. Grazie a questa vittoria, il fuoriclasse di Basilea avrà domani l'opportunità di disputare la finalissima del torneo contro Novak Djokovic - oggi impostosi su Nadal - dopo averlo battuto martedì scorso nella seconda giornata del gruppo Stan Smith.

L'inizio di partita sembra a favore di Wawrinka, che approfitta di un passaggio a vuoto del suo connazionale - e di un pizzico di fortuna, con il nastro che corregge un passante non perfetto - per portarsi avanti di un break e salire così sino al 4-2. Ma Stan concede il favore dopo soli due game, con Federer che ottiene il controbreak cominciando a mostrare lampi di ottimo tennis. Quando tutto sembra pronto per un tie-break che chiuda il primo set, Roger piazza l'allungo decisivo, strappando ancora una volta la battuta al suo avversario e aggiudicandosi il parziale per 7-5.

Il vantaggio acquisito tranquillizza Federer, che sale con la percentuale di prime palle di servizio in campo, mentre Wawrinka cala vistosamente commettendo un numero elevato di errori non forzati, soprattutto con il rovescio. Il numero tre al mondo appare invece molto più sciolto sull'indoor della O2 Arena, attacca in controtempo, gioca volèe spettacolari, trova colpi come un diritto in chop che stordiscono il povero Wawrinka, ritrovatosi sotto 3-0 in un lampo nel secondo set. Un sussulto d'orgoglio consente a Stan di evitare il terzo break consecutivo annullando due palle del 4-0, per poi salvare anche un match point sul 5-2 con un diritto vincente. Ma Federer non trema nel game successivo e chiude agevolmente la pratica in un'ora e dieci minuti di partita, andando a salutare calorosamente l'amico rivale a rete. 

Domani si disputerà dunque la finale che tutti attendevano, quella tra Djokovic e Federer, rematch non solo della gara di round robin, ma anche degli atti conclusivi di Wimbledon e degli US Open. I due protagonisti hanno dimostrato anche in queste Atp Finals 2015 di essere superiori alla concorrenza e andranno a caccia dell'ennesimo titolo di Maestro (sarebbe il quinto per Nole, il settimo per Roger).

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Andrea Russo Spena
Laureato in giurisprudenza, con una passione senza confini per lo sport. [email protected]