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Atp, non è un circuito per giovani. Ecco chi fa eccezione tra i top 100

Alla scoperta dei migliori tennisti giovani tra i top 100 del circuito Atp. Dalla certezza Dominic Thiem al genio e sregolatezza di Nick Kyrgios, passando per il solido Kokkinakis, fino ad arrivare al più giovane Zverev.

Atp, non è un circuito per giovani. Ecco chi fa eccezione tra i top 100
ATP, non è un circuito per giovani. Ecco chi fa eccezione tra i top 100
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Di Andrea Russo Spena

Nelle ultime stagioni si è spesso sottolineato come a dominare il tennis maschile siano stati sempre i soliti noti, dai Fab Four ai giocatori immediatamente dietro di loro in classifica. La situazione nel circuito Atp non è cambiata nemmeno in questa annata 2015, nella quale i giovani virgulti della racchetta hanno fatto ancora una volta fatica ad emergere, confermando un trend che vede le nuove generazioni in ritardo sulla tabella di marcia del cambio della guardia. Eppure, quando si parla di giovani a volte sfugge al grande pubblico l'identificazione dei talenti di maggior prospettiva, proprio a causa della scarsa visibilità di cui gli stessi godono in un palcoscenico mediatico abituato a raccontare le gesta dei soliti, fenomenali, fantastici quattro. Vediamo invece insieme quali sono i migliori talenti in circolazione nei migliori 100 della classifica Atp, prendendo in considerazione solo i tennisti nati dal 1993 in poi.

Alexander Zverev (numero 83). 18 anni, tedesco, è il più giovane tra tutti i top 100. Lungo e dinoccolato (sfiora i due metri), Zverev ha lasciato intravedere sprazzi di ottimo tennis soprattutto a Miami e Washington, dimostrando una buona attitudine sul cemento. Ha sfiorato il colpaccio al primo turno degli Us Open, quando si è trovato sopra di due set sul connazionale Kohlschreiber, ma il suo gioco è tutto in evoluzione. Attualmente ancorato prevalentemente a fondo campo, Zverev potrebbe essere costretto ad evolversi in un giocatore meno attendista, anche a causa di un fisico che non è adatto a veloci cambi di direzione.

Borna Coric (numero 44). 19 anni, croato, è probabilmente il più solido tra i teenager in circolazione. Già nei primi cinquanta, vanta sfide con i migliori al mondo e un curriculum in costante aggiornamento. Buon servizio, ottimo diritto e rovescio da migliorare, Coric ha impressionato fino agli Us Open (dove ha perso da Nadal in quattro set) per poi calare nel finale di stagione. Ha sorpreso Murray a Dubai, ha raggiunto le semifinali a Nizza e si è spinto sino al terzo turno del Roland Garros, mostrando una versatilità sconosciuta ai suoi coetanei. Rimane uno dei talenti più interessanti del circuito, il 2016 dovrebbe essere per lui l'anno della conferma a buoni livelli.

Yeon Chung (numero 51). 19 anni, sudcoreano, è uno dei meno noti tra i volti nuovi del tennis mondiale. Più alto e potente rispetto agli altri giocatori orientali del circuito, è salito agli onori delle cronache per aver combattuto ad armi pari con Wawrinka a Flushing Meadows dopo aver disputato la prima vera stagione nei principali tornei Atp. Il rovescio bimane è forse il suo colpo migliore, mentre il resto del suo tennis è tutto da strutturare.

Thanasi Kokkinakis (numero 80). 19 anni, australiano di origine greca, Kokkinakis è fisicamente più pronto di molti altri suoi giovani compagni d'avventura. Di lui si ricorda soprattutto la drammatica partita al primo turno dello Slam newyorchese, in cui fu costretto ad arrendersi per infortunio a un Richard Gasquet per lunghi tratti dominato. Ben strutturato (196 cm per 82 kg), l'australiano non ha ancora i colpi devastanti del connazionale Kyrgios, ma una base solida su cui costruire un tennis efficace e redditizio già nel breve periodo. Gli appassionati italiani lo ricorderanno per aver battuto Fabio Fognini a Cincinnati.

Nick Kyrgios (numero 30). 20 anni, è l'altra faccia dell'Australia. Già noto al grande pubblico per l'impresa compiuta a Wimbledon nel 2014 contro Nadal, è esploso definitivamente agli ultimi Australian Open, dove è giunto fino ai quarti di finale, battendo tra gli altri Andreas Seppi. Vincitore perfino su Roger Federer sulla terra di Madrid, è poi sceso di livello dopo qualche esternazione non proprio oxfordiana nei confronti di Wawrinka a Montreal, etichettato senza troppe discussione come il vero bad boy della sua generazione. Servizio e diritto sono di altissimo livello, così come la sua esplosività atletica. Permangono dubbi sulle capacità di mantenere il controllo dei nervi e dei colpi con buona continuità.

Lucas Pouille (numero 78). 21 anni, speranza del tennis francese, Pouille non ha ancora ottenuto risultati eclatanti nel circuito maggiore. E' uno dei giocatori da cui ci si attende un notevole salto di qualità nel 2016, anche in considerazione delle sue caratteristiche tecniche, sinora esaltate solo su terra rossa (miglior torneo dell'anno quello di Amburgo, in cui ha raggiunto la semifinale dopo aver eliminato avversari del calibro di Monaco e Paire).

Dominic Thiem (numero 20). 22 anni, austriaco, Thiem è già una certezza ad ottimi livelli. Trionfatore dei tornei su terra di Umago e Gstaad, è ormai stabilmente tra i migliori trenta giocatori al mondo. Uno dei pochi giovani a giocare il rovescio a una mano, si è dimostrato nel 2015 più pronto dei suoi coetanei a livello caratteriale. Fisico compatto ma non troppo esplosivo, ha enormi margini di miglioramento sul veloce, dove potrebbe variare maggiormente l'esecuzione del servizio. Proverà a fare un ulteriore passo avanti in classifica nel 2016, anche se saranno molti i punti da difendere dopo gli exploit dell'ultima stagione.

Jiri Vesely (numero 41). 22 anni, originario della Repubblica Ceca, esprime un tennis solido ma finora privo di grandi acuti. Un Berdych in sedicesimi, ormai nel circuito maggiore da almeno un triennio, Vesely non ha mai mostrato miglioramenti apprezzabili. Limiti di personalità oltre a qualche carenza tecnica lo tengono ancorato lontano dai primi 30 giocatori del mondo. Anche per lui il 2016 dovrà essere l'anno della svolta.

Taro Daniel (numero 96). 22 anni, giapponese, Daniel non sembra destinato a una carriera sfavillante. Diverso per stile di gioco e struttura fisica dal più noto connazionale Nishikori, si è sinora fatto notare più in Coppa Davis che nel circuito maggiore. Ha costruito la sua classifica battagliando nei Challenger di mezzo mondo.