Grande giornata di tennis a Melbourne con i primi match di ottavi di finale maschile della parte alta del tabellone che si sono conclusi da poco.

I primi a scendere in campo sono stati Nishikori, testa di serie numero 7 del tabellone, e Tsonga, favorito numero 9 del seeding. Grande prestazione del giapponese, che non ha lasciato scampo al suo avversario, approfittando anche di qualche problema fisico del francese alla schiena che ne hanno limitato sopratutto il servizio. Il risultato finale non lascia tuttavia dubbi: 6-4 6-2 6-4 in due ore di gioco.

Senza dubbio l'ottavo più sorprendente del settimo giorno australiano è quello tra il numero uno al mondo Djokovic e Simon. Tutti (o quasi) si aspettavano un facile successo da parte del campione serbo, visto la sua condizione fisica e i due stili di gioco molto simili, ma il francese oggi ha tirato fuori quella che può essere definita la partita della vita. Dopo un primo set combattuto e vinto da Nole per 6 giochi a 3, il secondo set è dominato dai due turni di battuta, con Djokovic che commette qualche errore insolito nei punti importanti ma soprattutto appare nervoso, non sentendo le solite sensazioni positive in campo. Simon riesce così a trascinare questa partita fino al tiebreak che alla fine domina vincendolo per sette punti ad uno. Nel terzo Nole riesce a rimettere il naso avanti strappando per ben due volte il servizio al francese (e perdendolo una sola volta) e piazzando l'allungo che pare, a questo punto, essere decisivo per l'intero incontro.

Ma inaspettatamente Simon riesce ad alzare ancora di più il proprio livello di gioco, iniziando a creare fantasmi nella testa del numero uno al mondo, che si trovava di fronte un avversario che gioca a specchio e manovrava da fondo campo con una precisione notevole. E le palle break fioccano per il il numero 15 al mondo: dopo aver vanificato sei opportunità di strappare il servizio a Djokovic, la settima risulta decisiva, grazie all'ennesimo rovescio affossato in rete da parte del serbo che porta inaspettatamente il francese a servire per il quarto set e a chiuderlo sul punteggio di 6-4.

Si va dunque al quinto e decisivo set, con il cronometro che segna la quarta ora di gioco: Nole non ha più intenzione di stare ulteriormente in campo e, dopo il primo game tenuto al servizio dal francese, effettua l'allungo decisivo con 5 game consecutivi e due break che lo portano a servire per il match. La prima volta, complice ancora qualche errore (saranno addirittura 100 i non forzati oggi di Djokovic), non riesce a difendere la propria battuta e subisce il rientro di Simon fino al 5-3 quando, servendo nuovamente per chiudere la partita, il numero uno tiene a zero il servizio e festeggia il suo nono quarto di finale agli Australian Open.

Contemporaneamente a questo match, sulla Margaret Court Arena, va in scena la seconda maratona giornaliera tra Berdych e il sempre più sorprendente Bautista Agut. Dopo aver perso il primo set per 6-3, il tennista ceco riesce a prendere le misure all'avversario e a ritrovare i suoi colpi da fondo, riuscendo a sorpassare lo spagnolo vincendo i due successivi parziali per 6-4 6-3. Nel quarto set, un piccolo passaggio a vuoto iniziale, costa subito il break a Berdych che lascia andare via il parziale 6-1 nelle mani di Bautista rimandando il verdetto al quinto e decisivo set. Qui l'immenso serbatoio dello spagnolo si esaurisce e il numero 6 al mondo non si fa pregare due volte e, dopo l'allungo iniziale, chiude per 6-3 dopo poco più di tre ore di gioco.

Infine, tutto facile per Roger Federer che, sceso in campo nella tarda serata australiana per il ritardo dell'inizio della sessione serale, ha recuperato il tempo perso nelle ore diurne giocando sul velluto contro Goffin. Troppo rapido il ritmo imposto dall'elvetico fin dal primo scambio della partita, sia al servizio, sia in ribattuta, con discese a rete improvvise e risposte anticipate che hanno tolto qualsiasi possibilità al belga di imporre il proprio gioco, tanto che dopo 50 minuti il tabellone segnava già 6-2 6-1 Svizzera. Il terzo set è una formalità: Federer va subito avanti di due break, si distrae e Goffin accorcia le distanze ma in un'ora e mezzo chiude con il 6-4 finale.