Così piccola ma così grande, Sara Errani. Una guerriera di 164 centrimetri che si piega ma non si spezza, che vacilla ma non crolla, che ribatte colpo su colpo alle sciabolate da fondo campo della Suarez Navarro, e alla fine ne spegne le velleità tennistiche dopo averne disinnescato il gioco e quel rovescio maligno a una mano sola che aveva messo in difficoltà la nostra tennista. Non una partita, ma una battaglia, una pagina epica di uno sport meraviglioso come il tennis, in cui Sara ha dovuto affrontare momenti difficili. Come quando nel primo set si è improvvisamente piegata in due dal dolore: un dolore forte, all'altezza del diaframma e il timore che la partita potesse finire lì, sul 5-5 del primo set. Intervengo la fisioterapista e il medico, e dopo qualche massaggio eccola di nuovo pronta a combattere. Non si arrende nemmeno quando sotto 0-40, annulla tre palle break all'avversaria e si prende un game che sembrava esserle sfuggito 
Ma non quando in campo c'è Sara Errani: la parola resa per lei non esiste, soprattutto quando si combatte sulla terra rossa infuocata del Roland Garros, dove c'è una finale da difendere: con le unghie e con i denti, con le smorzate e con le variazioni di colpi che mandano fuori giri le avversarie. Ad amplificare ancora di più i meriti della Errani, la bella paritta messa in campo dalla spagnola Suarez Navarro, spesso e volentieri in grado di mettere in difficoltà Sarita con il suo tennis velenoso e con quel rovescio a una mano sola così raro nel tennis femminile e spesso letale: non è un caso che la fiammella della spagnola si sia spenta di pari passo con la perdita d'efficacia del suo colpo migliore. 

Suarez avanti, Sara alla distanza - Una partita dall'andamento sinusoidale, fin dal primo game: sarà questo il leit-motiv dell'intero incontro, con entrambe le giocatrici che vanno a strappo, dapprima provando la fuga e poi facendosi raggiungere e superare. E così si passa dal 4-2 Navarro al 5-4 Errani, prima che sul 5-5 un problema fisico mettesse quasi ko Sara: quasi, perchè dopo i trattamenti della fisioterapista e del medico di torneo, la Guerriera si rimette in moto, pur non riuscendo ad evitare la fuga decisiva della Navarro, che si porta a casa il primo set in poco più di un'ora. 7-5 il punteggio finale in favore della spagnola. Nel secondo set è la Errani a partire subito forte, volando sul 2-0, prima di concedere quattro games consecutivi alla Navarro, la quale continua a giocare il suo tennis velenoso, favorita in qualche occasione anche dal nastro benigno che mette fuori causa Sara. Sul 4 pari del secondo set arriva uno dei momenti chiave del match, con la spagnola che ha la possibilità di ottenere un break che siginificherebbe con tutta probabilità la fine dei sogni di gloria per la Errani: è qui che emerge il carattere granitico della nostra tennista, che non perde la calma e pian piano trova le soluzioni giuste per mandare fuori giri la spagnola, con il risultato che non solo le palle break vengono annullate ma il game finisce nella mani dell'italiana, che vola sul 5-4 e poi strappa il servizio per il definitivo 6-4. Pare un miracolo: la spagnola, che aveva già comincaito a pregustare l'idea di sfidare una fra Radwanska e Ivanovic, si ritrova sul pianeta terra e soprattutto si trova a dover affrontare un terzo set con un po' meno certezze e con l'avversaria gasata a mille dall'aver recuperato una partita che sembrava persa, perdipiù in una giornata che sembrava tutto fuorchè favorevole a Errani. La quale, di contro, dimentica tutti in un colpo il problema fisico che l'aveva afflitta nel primo set e i momenti brutti trascorsi sull'orlo del baratro nel corso del set successivo, tornando a sciorinare il suo tennis che tanta gioia le ha dato e volando in men che non si dica sul punteggio di 5-1 e arrivando anche ad avere un match point. Pensare però a una Suarez Navarro già in doccia però è un grave errore perchè si sa come nel tennis gli equilibri psicologici siano precari: questa è la classica partita che, parafrasando il leggendario Maestro Boskov, finisce solo quando l'arbitro dice game, set and match. Perchè, se Sara è una guerriera, la spagnola, pur tradita dalla sua arma migliore, ha orgoglio da vendere e riesce a salire fino al 5-3, persino a rendersi pericolosa per il 5-4 prima che Sara Errani da Massa Lombarda possa liberare il suo urlo di gioia che scuote il Suzanne Lenglenne. Sa-ràSa-rà gridano i tifosi sugli spalti, tifosi che la nostra ringrazia per il sostegno che le han dato durante tutta la partita. Per una sera, la regina del Centre Court è lei.

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About the author
Alessandro Gennari
Schermidore a scoppio ritardato, rugbista mancato, ciclista negato, tennista si fa per dire. Storico per laurea, giornalista per amore dello sport. Presto la mia tastiera al servizio di scherma, tennis, sci alpino, nuoto e chi più ne ha più ne metta.