Quattro giochi, una manciata di minuti, la partita, a Miami, si ferma, presto. Serena Williams tuona al servizio, forza i colpi, improvvisamente torna perfetta, non incontra sulla strada incertezze e punti interrogativi. Un ciclone spazza il campo e travolge la malcapitata Carla Suarez Navarro, incantevole fino alla finale. Dieci giochi consecutivi, una impressione di onnipotenza evidente. In ogni colpo giocato dall'iberica c'è il senso della preoccupazione, dell'inadeguatezza, fioccano errori inconsueti, perché la testa è altrove, pensa a come arginare il tifone americano. La Williams non fa sconti, vede la Suarez all'angolo e spinge, sempre di più. Sul 50 del secondo set, a due punti dal match, si infuria, saltella e urla. Uno schiaffo, a se stessa, per quel rovescio che si ferma in rete, dopo un punto in recupero. Quel punto, è il secondo di Carla Suarez Navarro, degli ultimi 27 giocati. Basta un semplice dato numerico. 27, anche i vincenti di Serena, 3 quelli dell'iberica. Ottava volta regina, nella sua Miami, davanti al suo pubblico. Un sorriso ampio, in un'edizione da ricordare. 700 vittorie e l'ennesima firma, dopo il ritiro a Indian Wells, un sigillo che certifica l'assoluta egemonia sul circuito.

La Suarez Navarro tiene i primi due giochi in battuta, improntando la sua difesa sulla varietà. Palle diverse, lavorate, per impedire alla Williams di spingere. Nel sesto gioco, però, il meccanismo si inceppa, perché il rovescio abbandona la Suarez Navarro e l'americana, alla terza occasione, scappa. Sul 4-2, inizia un vero e proprio show. Il come on annuncia un dritto incrociato spaventoso, l'ace vale il 52. La volèe in allungo sul perfetto passante spagnolo vale il 15-40, con doppio set point. La Suarez si arrampica sulla partita, ma il dritto è ingiocabile e Serena mette a referto l'ennesimo vincente. 62, solo l'inizio.

La Suarez Navarro accende un lumicino di speranza nei primi punti del secondo set. Sale 15-30 sul servizio Williams. Il rovescio della numero uno al mondo decolla oltre la linea di fondo e per la spagnola si concretizza la prima e unica palla break. Arrivano in sequenza tre prime, vincenti. A spegnere il profumo di sfida il secondo gioco. La Williams risponde con prepotenza, chiudendo ogni varco alla tenera battuta della Suarez Navarro e nel colpo che si affloscia in rete della spagnola c'è un evidente cenno di resa. Break a zero. La Williams gioca con una profondità incredibile, tiene a zero ogni turno di servizio e la Suarez Navarro non riesce a mettere a referto un 15, per diversi minuti. Quando la Williams stecca un dritto, sul 30 0-30, il pubblico osserva quasi stupito. Il contropiede vale un'altra chance di rottura, il rovescio in back della Suarez muore in rete ed è 40. Tutto facile, la Williams si diverte e diverte, ma sempre con la concentrazione massima. Accelera di rovescio, disegna il campo e vola a rispondere per la partita. Il dritto segna la fine della contesa. Prima, con il colpo migliore, si guadagna il doppio match point, poi chiude e festeggia. La Suarez si inchina, riconoscendo il giusto merito alla rivale. Serena Williams, solo molto dopo le possibili avversarie.

Williams - Suarez Navarro 62 60

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Johnathan Scaffardi
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