23 anni Camila Giorgi, 20 Anna Karolina Schmiedlova, evidente il refolo di novità, il soffio di aria fresca. Entrambe alla ricerca di un successo, di un trofeo, di un trampolino. Vince la slovacca, in due set, per la Giorgi si prolunga l'attesa. A Katowice, seconda sconfitta in finale, dopo quella del 2014 per mano della transalpina Cornet. 

La semifinale con la Radwanska resta da incornicare, un diamante da incastonare nel giovane palmares di Camila, ma l'ultimo atto è ricco di insidie e la nativa di Kosice spegne la forza d'urto della ragazza di Macerata.

La Giorgi parte bene, guadagna un break di vantaggio in avvio di partita, ma subisce il ritorno della Schmiedlova - quattro giochi consecutivi che indirizzano il set - e fatica a spezzare la difesa della slovacca, brava a resistere alle bordate dell'azzurra. Il vantaggio ad inizio secondo parziale - 31 Giorgi - illude, perchè l'accelerazione della Schmiedlova chiude la partita. 

L'azzurra farica non poco al servizio, incamerando la miseria di 6 punti con la seconda, poco più di un punto su due con la prima. 12 le palle break offerte dalla Giorgi, troppo per pensare di conquistare il titolo. 

Ai microfoni, nel post-partita, la Schmiedlova racconta la gioia per il primo titolo in carriera, analizzando il differente approccio tra lei e la sua avversaria. Da una parte una Giorgi arrembante, incline all'errore, dall'altra una Schmiedlova meno potente, ma più attenta, in grado di utilizzare differenti armi per disinnescare il tennis d'attacco dell'azzurra. La difesa della Schmiedlova prevale sul gioco a tutto braccio della Giorgi. 

La sensazione è che quella giocata ieri possa essere la prima di numerose sfide tra due protagoniste del circuito femminile. 

Schmiedlova - Giorgi 64 63

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Johnathan Scaffardi
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