Sul rosso di Madrid, va in scena una rivoluzione al femminile, le favorite della vigilia si arrendono in semifinale e per l'ultimo atto si qualificano la ritrovata Kuznetsova e la sorprendente Kvitova. 

La russa intreccia la racchetta con la connazionale Sharapova, campionessa uscente e signora della terra negli anni recenti. Dopo la battaglia con Lucie Safarova, lecito attendersi qualche difficoltà, invece è proprio Svetlana Kuznetsova ad uscire dai blocchi con maggior piglio. Il tennis della Kuznetsova crea non pochi problemi alla Sharapova che va in difficoltà al servizio e non riesce a penetrare in risposta. L'immagine che più di ogni altra racconta lo stato emotivo della siberiana al tramonto del primo parziale. La Sharapova lancia un "grido" d'aiuto all'angolo e Groeneveld scende in campo, toccando le corde emozionali di Maria. 

La reazione c'è, ma la Kuznetsova trova comunque il break anche nel secondo, portandosi sul 32, prima di concretizzare l'impresa e centrare la prima finale in carriera a Madrid. Una sorta di seconda giovinezza per un'atleta in passato capace di mirabilie sulla terra. 

A completare la clamorosa debacle delle signore al femminile, l'uscita di scena di Serena Williams. Le avvisaglie annunciate dal tornado Azarenka, trovano conferma e maggior forza per mano di Petra Kvitova. La ceca, che fin qui non aveva strappato l'attenzione per momento e gioco, si esalta al cospetto di una Williams imbattuta da tempo immemore e gioca la partita perfetta, sfruttando la giornata "no" di Serena, pesante, lenta nei movimenti, sempre in ritardo. 

Lo score non mente, i gratuiti, in casa Williams, superano di gran lunga i vincenti, il pubblico di Madrid riserva alla n.1 fischi convinti, non basta una mini-rimonta nel secondo set, da 51 a 53 30-0 per cancellare l'inerzia della partita. La Kvitova è ormai tranquilla, sicura, risponde a tutto e a tutto risponde bene. Vincenti, aggressività, una vittoria meritata. 

Kuznetsova - Sharapova 62 64

Kvitova - Williams 62 63