L'ultimo tassello di una stagione decisamente no lo ha appuntato ieri sera Belinda Bencic a Toronto. Il 6-0, 5-7, 6-1 che per il secondo anno sancisce la fine precoce della "Rogers Cup" di Eugenie Bouchard è solo la punta dell'iceberg di una stagione che doveva essere quella della riconferma per la bella canadese, ma che sta invece rivelandosi molto ma molto difficile.

Si sa, la riconferma dopo una stagione boom - fatta di due semifinali e una finale slam oltre ad altra ottime prestazioni che han fatto di Genie una delle rising star del tennis al femminile - è sempre più difficile. E se, a fare da ostacolo, ci si mettono pure problemi fisici come l'infortunio addominale rimediato a Estbourne poco prima di Wimbledon, e cambi d'allenatore (ben due), tutto diventa tremendamente ancora più complicato. Più di quanto già può fare la nomea di "nuova Sharapova". Tennisticamente parlando e non solo. Alta, bionda, decisamente avvenente e, rispetto a Masha, anche meno glaciale. Bellezza acqua e sapone abbinata a un buon talento tennistico, che l'ha portata nella sua magic season ad entrare nella top ten dalla Wta con il settimo posto come migliore piazzamento: il primo titolo WTA conquistato a Stoccarda, le semifinali slam a Melbourne e Parigi, la finale di Wimbledon, battuta solo da Petra Kvitova. Con un 2014 di questa caratura, logico attendersi in questo 2015 la definitiva esplosione.

E invece i quarti di finale di Melbourne, sono stati l'unico sussulto di vita tennistica della ventunenne canadese, che per il resto ha inanellato flop su flop, con molte eliminazioni precoci e sconfitte nette contro avversarie che di norma si mangiava a colazione. Mona Barthel, Lesia Tsurenko, Tatjana Maria, Lauren Davis non sono, pur con tutto il rispetto dovuto, avversarie in grado di impensierire in condizioni normali Genie. Per non parlare della cinese Ying Ying Duan, che ha inflitto alla canadese la seconda eliminazione consecutiva al primo turno di un torneo Slam, dopo che a Parigi era stata Kiki Mladenovic a riservarle lo stesso trattamento di (poco) favore. In mezzo, anche due sonore sconfitte in Fed Cup ad opera delle romene Alexandra Dulgheru e Andreea Mitu. Quindi l'ultimo capitolo scritto proprio ieri a Toronto con la già citata sconfitta per mano di Belinda Bencic.

Un vero momentaccio, quindi, per la nativa di Montreal. Come traspare perfettamente dalla sue parole, rilasciate alla vigilia prorpio della Rogers Cup: «Non ho fiducia in me stessa, non sto bene. Ma so che posso tornare ai miei livelli, il mio talento non è certo svanito, per questo mi alleno duramente». I prossimi tornei ci diranno di più sul suo stato di forma, che secondo alcuni risentirebbe anche delle molte "distrazioni" fuori campo, frutto della celebrità piovuta improvvisamente sulla testa di Genie, corroborata da una robusta pioggia di sponsor e verdoni che non fanno mai male: eventi organizzati dagli sponsor, party, galà di beneficenza aumentano la visibilità ma tolgono tempo prezioso all'allenamento.

Certo per ora la Bouchard gode di un grande tifo e la Genie Army raccoglie ogni giorno sempre più nuovi adepti: ma se la canadese vuole lasciare il segno sui campi da tennis e non solo sui social (il suo account su Instagram è fra i più seguiti e non è nemmeno troppo difficile indovinare il perchè), le conviene rimettere su on l'interruttore giusto e riaccendere la macchina da tennis che aveva convinto gli addetti ai lavori di trovarsi di fronte, se non a un nuovo fenomeno, perlomeno a un potenziale tale. Ma, soprattutto, conviene farlo quanto prima possibile: perché la "vecchia guardia" non molla, mentre da dietro scalpitano nuove leve pronte a scalare le classifiche.

Se ci sei, batti un colpo Genie!