E' prevista per domani una nuova grande manifestazione di protesta a Kiev.  Piazza Indipendenza si gremirà ancora una volta per chiedere l'ingresso dell'Ucraina nell'Unione Europea e non, come vorrebbe il pressante vicino russo, nell'unione doganale con Russia, Bielorussia e Kazakstan. Vitali Klitschko, smessi definitivamente i panni del pugile per dedicarsi alla politica, guida la protesta facendosi portavoce delle istanze del suo popolo che, secondo quanto ha affermato l'ex campione dei pesi massimi, al 70% vuole entrare nella "famiglia europea". La protesta sta avendo una notevole risonanza anche negli Stati Uniti.
 
E' giunto in Ucraina il senatore John McCain, che a dispetto dei quasi 78 anni non perde l'occasione per mostrare la sua indole ribelle e poco avvezza ai compromessi. "La protesta pacifica sta ispirando tutto il mondo. L'Ucraina renderà migliore l'Europa, e l'Europa renderà migliore l'Ucraina. L'America è con voi",  ha detto lo sfidante sconfitto da Obama durante la corsa alla Casa Bianca del 2008.  Klitschko, dal canto suo, ha nuovamente chiesto le dimissioni del governo, ma si è allontanato dalle richieste delle altre forze dell'opposizione perché non ha chiesto un passo indietro al Presidente Yanukovich. A chiederne le dimissioni, e a supplicare i manifestanti a non trattare né a fidarsi di lui, è invece l'ex presidente Yulia  Tymoshenko, che dal carcere, dove sta scontando una condanna a 7 anni per abuso di potere, fa sentire la sua voce tramite la figlia. La linea di Klitschko sembra però essere quella vincente.
 
Vitali Klitschko è il leader del partito politico Alleanza Democratica Ucraina per le Riforme, e membro del parlamento dal 2012. 45 incontri vinti su 47 disputati, ha combattuto per l'ultima volta nel settembre del 2012. Lo spazio economico comune tra Russia, Kazakstan e Bielorussia è stato istituito nel gennaio 2012. Si tranna di una zona di libero scambio di merci e servizi, con abolizione dei controlli doganali. Sono previsti un regine tariffario comune, regole uguali sulla determinazione del Paese di origine delle merci, condivisione dei controlli e dei prodcedimenti doganali. Gli stessi paesi, con Tagikistan e Kirghizistan, fanno parte della Comunità Economica Eurasiatica, un'organizzazione formata nel 2000 che copre oltre 170 milioni di abitanti e, soprattutto, gestisce l'esportazione verso l'Europa di gas naturale. Viktor Yanukovich è stato primo ministro dell'Ucraina dal 2002 al 2004 e una seconda volta tra il 2006 e il 2007. Dal 2010 è presidente della repubblica, dopo aver battuto alle elezioni Yulia Tymoshenko. Le proteste sono iniziate quando il presidente Yanukovich ha deciso di congelare gli accordi di associazione con l'Unione Europea e, in questo modo, di non creare il malcontendo del pressante e potente alleato russo, da cui l'Ucraina continua a dipendere finanziariamente.
 
La polizia ucraina aveva provato a frenare la protesta usando il pugno duro, ma botte, lacrimogeni e arresti non avevano fatto altro che ricevere una dura reprimenda da parte dell'UE. Subito dopo i primi scontri, Klitschko aveva esortato i connazionali a " uscire allo scoperto ed esprimere la propria posizione sul tipo di Paese in cui vuole vivere: totalitario, controllato dalla polizia, dove i bambini saranno picchiati, oppure un Paese europeo".
 
Perfetto come oratore, Vitali sta dimostrando anche di essere un fine stratega politico. Sembra infatti vincente la linea tenuta da Klitschko e la sua decisione di non avversare apertamente Yanukovich. Nelle ultime ore, il Presidente ha infatti chiesto al capo del governo un rimpasto del direttivo, accogliendo quindi le richieste dei protestanti e tornando sui propri passi, Mentre Yanukovich è  atteso a Mosca, la diplomazia europea continua il suo lavoro. Il commissario Ue Fuele ha per ora dichiarato sospesi i lavori su un accordo di associazione con l'Ucraina, dopo che da Kiev erano giunte nuove richieste di aiuti economici.  "Se duecentomila persone scendono in piazza per far sentire la propria voce, il governo non può rifiutarsi di ascoltarla. Sappiamo quanto sia forte l'influenza della Russia, ma questa influenza è forte sul Presidente dell'Ucraina, non sul suo popolo." Ancora poche ore, e si saprà se Klitschko avrà messo ko l'ennesimo avversario. Questa volta, il suo obiettivo non è una corona iridata, ma la presidenza del suo paese, per il quale ha annunciato di voler correre nel 2015.