Cambio di programma al cartellone del Cardiff's Principality Stadium per il 28 ottobre. I 70mila spettatori che hanno già comprato il biglietto non assisteranno al match tra Anthony Joshua e Kubrat Pulev. Il pugile bulgaro infatti è andato ko (prima del previsto) durante una seduta di sparring: un infortunio alla spalla gli impedirà di combattere per la seconda volta (dopo la sconfitta con Wladimir Klitschko del 2014) per la cintura Mondiale IBF.

A questi livelli non si improvvisa nulla, e nulla è lasciato al caso. La serata non salterà, il match si farà, e pazienza se lo scrupoloso Joshua ha trascorso le ultime settimane a prepararsi per affrontare un pugile delle caratteristiche di Pulev, un "toro" coraggioso, ottimo incassatore, che in carriera ha mandato ko pugili di medio livello come Ustinov e Dimitrenko e ha battuto avversari insidiosi come Thompso, Chisora e Peter. Eddie Hearn, il potente e geniale promoter che sta dietro alla macchina da soldi marchiata Joshua, non si è lasciato spiazzare e, quando Kalle Sauerland - promoter di Pulev - gli ha comunicato il forfait del suo pugile, aveva già pronta la contromisura. Hearn infatti aveva già al momento della stipula del contratto con Pulev allertato il pugile che nella classifica IBF segue il bulgaro, Carlos Takam, chiedendogli di allenarsi per tenersi pronto in caso di necessità. Il franco-camerunense lo ha fatto, e l'occasione della vita è arrivata trovandolo pronto. 37 anni a dicembre, nato a Douala, in Camerun, Takam ha un record di 35 vittorie (27 prima del limite), 3 sconfitte (1 prima del limite) e 1 pareggio (contro Perez, nel 2014). Non ha mai battuto pugili di rilievo (se non gli ultra 40enni Botha e Thompson), ha perso nel 2009 contro il collaudatore Gregory Tony, nel 2014 è stato distrutto da Povetkin e nel 2016 si è arreso ai punti a Joseph Parker. L'entourage di Joshua, per bocca dello stesso Hearn, fa sapere che il cambio di avversario non faciliterà il compito al campione inglese, in realtà Takam è un banco di prova non certo irresistibile, anzi è un pugile mediocre nettamente inferiore anche a Pulev. 

Sbrigata la formalità Takam, Joshua dovrebbe difendere la cintura WBA contro il cubano Ortiz, sempre che questi non combini altri guai con l'antidoping che già gli hanno fatto saltare l'attesissima sfida del 4 novembre contro Deontay Wilder. Non avendo, per il momento, interesse verso la cintura WBO, in possesso del neozelandese Joseph Parker, l'attenzione di Joshua è per l'estate del 2018 quando, se non ci saranno intoppi per strada, potrà finalmente affrontare Wilder in quello che sarà venduto come uno dei tanti match del secolo. Ma attenzione a David Haye: se il redivivo inglese dovesse battere nella rivincita Bellew (e potrebbe riuscirsi, il match si terrà il 17 dicembre alla O2 Arena di Londra) un super match tutto britannico a Wembley potrebbe solleticare la fantasia di Eddie Hearn, sempre più padrone dei massimi.