Buone notizie per la franchigia nero argento ed i suoi tifosi: Tony Parker, point guard titolare della squadra allenata da Gregg Popovich, secondo gli esami effettuati negli ultimi giorni dallo staff medico, potrebbe rientrare sui campi NBA prima del previsto. Il trentacinquenne franco belga aveva sofferto la rottura del tendine del quadricipite sinistro durante la serie di secondo turno dei playoff dello scorso anno, infortunio che ha significato la fine della sua stagione e che l’avrebbe tenuto lontano dalla pallacanestro giocata fino a regular season 2018-19 inoltrata. Questa previsione tuttavia potrebbe rivelarsi davvero pessimistica perché, come dichiarato dallo stesso Parker, i medici gli avrebbero dato il benestare per la sua partecipazione al training camp pre stagione con gli altri componenti del roster.

“Ho effettuato la risonanza magnetica venerdì e i dottori erano molto soddisfatti dei risultati -dichiara la point guard veterana – è andata molto bene e perciò mi hanno dato il loro benestare, ma credo che comunque serviranno ancora un paio di mesi per tornare in forma e rafforzare la mia gamba”. Una notizia confortante per tutti gli appassionati e tifosi della franchigia texana che avevano temuto il peggio per questo infortunio che avrebbe potuto significare ritiro dal basket giocato per il veterano quattro volte campione NBA, opzione comunque mai considerata dal giocatore, desideroso di tornare in campo il prima possibile. Una previsione confortante quindi che vedrebbe il nativo di Bruges in campo nel mese di novembre, un rientro lampo (inizialmente previsto per gennaio) considerata la portata dell’infortunio e il chilometraggio di Parker, con degli Spurs che comunque non hanno mai stabilito una tabella di marcia o dei tempi di recupero, non volendo forzare un rientro affrettato del loro playmaker.

“È stato frustrante perché stavo giocando bene e anche la squadra – continua Parker nell’intervista rilasciata a Michael J. Spears di The Undifeated – ci stavampo preparando per affrontare gli Warriors nelle finali di conference ed è stato davvero frustrante. Non ho mai pensato di non tornare mai più. Molte persone lo dissero, ma io non ascoltai nemmeno, perché ero troppo deluso di non poter essere presente per la mia squadra in quel momento. Questa è stata la cosa più frustrante”. Parker a seguito dell’operazione si è subito auto proiettato verso un recupero il più rapido possibile, con un regime molto disciplinato, con una riabilitazione quotidiana, senza voler per forza bruciare le tappe per una situazione comunque molto delicata e gestita benissimo dalla franchigia texana: “Gli Spurs sono stati fenomenali nell’intero processo, nei primi due mesi sono rimasto a San Antonio, poi mi sono recato in Francia e loro mi hanno messo a disposizione due specialisti per seguire la riabilitazione. L’ultimo mese l’ho speso ancora qui a San Antonio, continuando a lavorare e a fare progressi”. Così il quattro volte campione NBA ha definito il lavoro certosino effettuato dai nero argento per seguire il recupero dall’infortunio di uno dei giocatori più forti della sua storia.

Un recupero lampo che comunque non esclude ancora un po’ di pazienza per rivedere Parker al pieno delle forze in campo, con un rientro assolutamente da non forzare, con il rischio di ricadute che si rivelerebbero catastrofiche per il prosieguo della carriera del franco belga, che anche personalmente, si rivede a fianco dei propri compagni non prima di metà/fine novembre. Come è naturale lo sguardo di Parker e compagni è rivolto ad effettuare l’ennesima ottima regular season, per poi  affrontare al 100% i playoff, nella speranza di imporsi ancora come una delle migliori squadre della Western Conference.