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NBA - Polveriera Bulls, Markkanen acqua pura nel deserto della Windy City

Esordio amaro per Chicago, spazzata via come da previsioni dai Raptors. Squadra lacunosa, evidenti i limiti tecnici, il solo rookie finlandese salva la faccia ed il suo onore personale.

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NBA - Polveriera Bulls, Markkanen acqua pura nel deserto della Windy City
NBA - Polveriera Bulls, Markkanen acqua pura nel deserto
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Di Andrea Indovino

Che la stagione appena iniziata fosse tremendamente complicata per i Chicago Bulls lo sapevano un pò tutti, ciò in seguito al processo di rebuilding che ha intrapreso il front-office della franchigia dell'Illinois dopo aver deciso di rilasciare tutte le stelle facenti parte del roster dello scorso anno (Butler, Wade e Rondo) ed affidarsi ad un manipolo di giovani, alle prime armi. Obiettivi ridimensionati, addio caccia ai playoff e destino ormai scritto: ricostruzione, trascorrendo un anno (in molti si auguruno uno soltanto) nei bassifondi della mediocre Eastern Conference.

Non bastasse tutto questo, a complicare ulteriormente le cose è stato l'incidente in allenamento che ha minato la già precaria stabilità dello spogliatoio: Bobby Portis ha mandato all’ospedale Nikola Mirotic, colpendolo con un pugno che è costato al montenegrino naturalizzato spagnolo una commozione celebrale e la frattura della mascella. Mirotic dovrà operarsi e sarà costretto ad osservare un peiodo di riposo forzato di circa 5-6 settimane, mentre il gesto scellerato di Portis ha spinto i Bulls a prendere una forte decisione verso il protagonista dell'antipatico gesto, sospeso per 8 partite dalla sua squadra.

Scegliendo di ricostruire senza il genio delle tre stelle che hanno lasciato Chicago senza voltarsi indietro questa estate (prima Butler a Minneapolis, poi Rondo a New Orleans e per concludere Wade, ricongiuntosi con il suo caro amico James in quel di Cleveland), i Bulls hanno puntato su giocatori giovani, talentuosi ma con poca, pochissima esperienza in NBA. I maggiori power rankings, circolati sul web nel corso delle ultime settimane, hanno tracciato una sorta di griglia di partenza prima dello 'start' ufficiale della regular season, ed hanno disposto la squadra allenata da coach Fred Hoiberg in fondo alla graduatoria. Triste 30^ posto, solo la fiducia di qualche addetto ai lavori ha spinto i 'Tori' tra il 27° ed il 28°, nulla più. Sembra segnata l'annata di Chicago, costituita da un roster poco competitivo, lacunoso in ogni singolo reparto.

Nella notte italiana si è consumato il debutto dei Bulls, in trasferta sul parquet dei Toronto Raptors. Pronostico abbondantemente a favore dei padroni di casa, con i canadesi che non hanno fallito ed inoltre hanno sudato veramente poco per sbarazzarsi di ciò che resta dei Bulls. Squadra in totale balìa degli avversari, mai in partita ed una volta sprofondata oltre il muro dei 20 punti di svantaggio, non è riuscita mai a risalire la corrente, dando quindi pochi segnali di vita.

Serata amara, l'unico sorriso che ha potuto abbozzare Hoiberg, oltre al ritorno in campo di Pondexter, è legata alla prestazione del giovane rookie Lauri Markkanen. Spedito in campo fin dall'inizio, dato i contemporanei forfait di Mirotic e Portis, ha chiuso con 17 punti e 8 rimbalzi, brillando di luce propria all'esordio nella lega, così come aveva già fatto ad Eurobasket. Dolci le parole dell'head coach verso il gioiellino finalndese a fine partita: "Lauri è andato molto bene, ha realizzato un buon bottino di punti per essere alla sua prima esibizione in NBA. Ha grande talento, ci aggrappiamo al suo talento in un momento molto duro per la nostra squadra".

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Andrea  Indovino
Amo lo sport in tutte le sue infinite sfaccettature. Seguo principalmente il calcio ed il basket a 360° gradi, ma assiduamente anche il mondo della Formula 1, la Moto GP ed il ciclismo, specie le grandi corse a tappe. La mia è una voglia infinita di SAPERE, del resto Seneca affermava: Sii servo del sapere se vuoi essere veramente libero.