Questa volta niente lacrime di commozione per Maria Sharapova al termine del match vinto in rimonta contro Timea Babos (6-7, 6-3, 6-1). La Divina, al termine della sua seconda fatica in terra americana, si concede ancora agli applausi della platea che per tutta la partita non ha smesso un attimo di incitarla e di fare il tifo per lei. La più glamour delle tenniste si porta a casa anche lo scalpo di una coriacea quanto tremebonda, nei momenti che contano, Timea Babos, al termine di un'altra lunga battaglia che - come per l'esordio contro Simona Halep - la tiene in campo ben oltre le due ore.

Ma se rispetto alla partita contro la romena la prestazione della siberiana - che ha sfoggiato l'outfit diurno, con un look rosa perlato al posto del total black riservato ai match serali - è stato meno sbrilluccicante, con tanti errori e parecchi omaggi all'avversaria, a non cambiare rispetto a lunedì è stata l'attitudine guerriera di Maria. Quella garra - per usare un termine in voga in altre e ben più calde latitudini della Russia più estrema da cui Sharapova proviene - che le ha permesso di uscire vincitrice dal game che si è poi rivelato la chiave di volta del match: perso il primo set al tie break e sotto di 3-2 nel secondo dopo una partenza a razzo (pronti via e subito 2-0 in proprio favore), la bionda di Njagan si è trovata pericolosamente vicina al baratro nel sesto gioco, quando la Babos si è trovata sulla racchetta un paio di occasioni per piazzare il break che, con ogni probabilità, l'avrebbe condotta in discesa verso il trionfo. 

Scampato pericolo, con la preziosa complicità di un'avversaria che, pur avendo disputato nel complesso un'ottima partita, ha spesso peccato di cinismo nei momenti decisivi e, in più di un'occasione, ha portato a casa il macinato più per demerito altrui che non per meriti propri. Da quel momento, Maria si è finalmente sciolta e ha potuto liberare il suo tennis,mentre per la Babos è stata notte fonda: travolta dal servizio dell'avversaria, incapace di fare del proprio un fattore decisivo, sepolta di vincenti, l'ungherese ha alzato bandiera bianca. Cedendo sul 6-4 il secondo set, quindi strappando un solo game nella coda del parziale decisivo.

Per la Sharapova, invece, terzo turno ipotecato. In attesa di conoscere chi, fra Kenin e Vickery, sarà la sua prossima avversaria. Sola contro tutto e contro tutti, Maria si prepara ad affrontare un altro gradino della sua scalata. E ad allungare la sua carismatica ombra su questo Us Open 2017.

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Alessandro Gennari
Schermidore a scoppio ritardato, rugbista mancato, ciclista negato, tennista si fa per dire. Storico per laurea, giornalista per amore dello sport. Presto la mia tastiera al servizio di scherma, tennis, sci alpino, nuoto e chi più ne ha più ne metta.