Nell'inferno di Kazan, l'Italia di Campagna rialza la testa. Orgoglio, carattere e classe, per cancellare la Russia, padrona di casa, e dimenticare la scoppola greca. Una partita perfetta, dominata nel secondo parziale, e gestita, con attenzione, nell'infuocato finale. La difesa italiana sposta gli equilibri e consente alla manovra di svilupparsi naturalmente. Il gioco fluisce rapido e il Settebello trova la rete con diversi effettivi. Al termine, gioia azzurra, dramma russo. Dopo due gare, la nazionale di casa saluta la lotta iridata.

Il primo tempo si conclude in perfetta parità, in virtù delle reti di Di Fulvio - controfuga vincente - e Kholod, finta e conclusione in superiorità numerica, ma la supremazia azzurra è netta. Aicardi scavalca per due volte l'estremo difensore russo, ma incappa nella sorte. La traversa respinge l'Italia. In difesa, un ottimo Giacoppo anticipa le intenzioni dei nostri avversari.

La partita si spezza nel secondo parziale. Giorgetti si eleva sull'acqua e perfora la Russia, prima dell'invenzione di Gitto dalla distanza. Il 4-1 nasce dall'intelligenza di Figlioli. Guadagna il fallo e dai cinque metri lascia partire una fucilata che trova il suo epilogo in rete. Aicardi - tap-in comodo - e Giacoppo - bel movimento al centro - completano l'opera. All'intervallo lungo è 6-1 Italia.

La reazione russa nei successivi otto minuti. Perfetta interpretazione della superiorità e gol di Kholod. Lisonov, da due passi, scaraventa in rete e firma l'uno-due che fa imbestialire Tempesti. Siamo sul 6 a 3. Luongo interrompe il momento difficile, ma Kholod trova ancora il pertugio giusto, con Tempesti che intuisce, ma non riesce a togliere  la sfera dalla porta azzurra. 7-4, 3-1 di parziale Russia.

L'Italia ha ancora un buon bottino da gestire e i primi minuti del quarto parziale scorrono senza sussulti, con Gitto e Di Fulvio che non riescono ad approfittare di allettanti occasioni. A Timakov replica Giorgetti, con il pubblico di casa zittito dal sigillo azzurro. Nel finale, rigore di Nagaev a punire un errore italiano e gol di Velotto a porre la parola fine su una partita che segna il ritorno prepotente del Settebello.

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Johnathan Scaffardi
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