Ieri è calato il sipario sulle Olimpiadi di Rio de Janeiro. L'appuntamento sarà a Tokyo, in Giappone, nel 2020. Che cosa ci ha detto nello specifico il verdetto del campo per quanto riguarda il torneo di volley maschile?

Nei momenti che contano il Brasile c'è sempre. I verdeoro erano reduci da 2 finali perse, a Pechino 2008 e Londra 2012. Questa volta avevano l'obbligo di non fallire. Un intero popolo ha chiesto la vittoria ai giocatori di Bernardinho. Loro non lo hanno deluso. Non sarà stata magari la versione più forte del Brasile, ma ha vinto. In passato ci sono stati: Giba, Giovane Gavio, Mauricio, Nalbert, Andre Heller, Gustavo Endres, Rodrigao, Murilo, Anderson, Ricardinho. Eppure il Brasile ha vinto pure stavolta. L'ossatura della nazionale è stata costruita sul blocco del Sada Cruzeiro: Wallace, Felipe Fonteles, Mauricio, con gli ex modenesi Bruninho e Lucas. I verdeoro sono partiti in sordina, iniziando a carburare quando si sono trovati ad un passo da una clamorosa eliminazione alla fase a gironi. La riscossa è iniziata con la vittoria contro la Francia, che ha risvegliato l'orgoglio patrio dei brasiliani. L'Italia ha fatto un cammino quasi perfetto, è mancata ad un passo dal traguardo. Non è facile giocare una finale olimpica, la pressione è tanta. In ogni caso gli azzurri sono tra le migliori squadre al mondo, al maschile da Montreal 1976 in avanti sono sempre stati presenti. Chi non segue abitualmente la pallavolo ha dimenticato in quale situazione si trovava la nostra nazionale solamente un anno fa. In quel periodo si sarebbe già considerato un successo qualificarsi per le Olimpiadi, considerando come utopistico il podio, figurarsi il successo. Invece Gianlorenzo Blengini è riuscito a ricostruire una nazionale lacerata da contrasti e divisioni interne, dandole un gioco, una precisa identità di squadra. Gli Usa hanno confermato di essere squadra di rango. Il loro bronzo è stata la dimostrazione che è mancato loro qualcosa in certi frangenti, ma a livello internazionale potranno dire ancora la loro. La Russia è stata frenata dagli infortuni di alcuni uomini chiave e dalla mancanza di continuità. Il quarto posto ha rappresentato un passo indietro rispetto a 4 anni fa per gli uomini di Alekno. I campioni del mondo della Polonia hanno deluso perchè si sono smarriti nei quarti di finale contro gli Usa. Una squadra che ha vinto una competizione come i Mondiali 2 anni fa, non può commettere certi errori. La Francia, campione d'Europa, ha pagato forse l'aver giocato troppe partite per arrivare alle Olimpiadi. Ngapeth non se la deve prendere con l'Italia ma con sè stesso e i suoi compagni per aver perso 3 partite su 5 nella fase a gironi. Che fine ha fatto quella squadra che ha vinto lo scorso anno World League e i già citati Europei? Chi è causa del suo mal pianga sè stesso. La formazione rivelazione è stata il Canada, giunta a sorpresa ai quarti di finale, dopo aver battuto nella sua pool: Usa, Messico e Italia. La formazione di Hoag dovrà migliorare nella gestione dei momenti chiave dei set e delle partite, sgrezzando la tecnica.

Ci sono state partite spettacolari. Magari avremmo voluto vedere da italiani un finale diverso. Che l'esito della partita contro il Brasile possa servire da stimolo ad imparare dagli errori. La cultura della sconfitta nel nostro paese non esiste. Basta cercare alibi è ora di trasformare il negativo in positivo, magari a Tokyo 2020.