L'Italia del volley femminile ha dovuto fare un bagno di umiltà, affrontando il girone di qualificazione agli Europei 2017 in Azerbaigian e Georgia. Questo è avvenuto a causa delle ultime 2 disastrose spedizioni della nostra nazionale alla rassegna continentale, con conseguente perdita di posizioni nel ranking. L'esame è stato superato a pieni voti, il pass è stato staccato senza patemi, il primo posto nel girone è arrivato davanti ad: Ucraina, Lettonia ed Austria. Che cosa è giusto fare adesso?

Continuare a fare crescere questo gruppo

Gianbattista Vico ha parlato di corsi e ricorsi storici. Ebbene non bisogna ripetere l'errore del 2013, quando si è scelto di puntare sulle giovani con Marco Mencarelli come guida tecnica, salvo poi accantonare tutto sperando di poter vincere il Mondiale casalingo dell'anno successivo, facendo ricorso alle veterane. Adesso ha senso continuare a far crescere questa nazionale giovane e di prospettiva, ragionando nel medio lungo periodo. La pallavolo è uno sport di squadra, quindi bisogna lavorare nella coesione del gruppo. Al momento l'Italia non dispone di vere e proprie fuoriclasse. Il sarto opera sulla stoffa che ha.

Certezza sulla guida tecnica

E' giusto puntare su un allenatore e lasciarlo lavorare in pace. L'esperienza di Gianlorenzo Blengini nel maschile si spera sia servita una volta per tutte a far capire in Federvolley che il doppio incarico è fattibile, ragion per cui l'ostilità allo stesso era senza senso. Peccato che ci siano voluti troppi anni per capirlo. Si spera che Davide Mazzanti possa svolgere il suo compito con serenità, riportando l'Italia ai vertici del volley internazionale.

Non trasformare giocatrici nelle fuoriclasse che in realtà non sono

La stampa non deve più commettere l'errore di trasformare le giocatrici nelle fuoriclasse che in realtà non sono. Purtroppo è già successo con Valentina Diouf. Ciò ha gonfiato a dismisura il suo ego, non facendole digerire l'esclusione alle ultime Olimpiadi, pur se questo non giustifica i modi sbagliati nel comunicarglielo da parte dell'ex c.t. Bonitta. Se la stessa Diouf non fosse stata trasformata nella fuoriclasse che non è mai stata, forse non avremmo avuto un grande trambusto. E' importante non commettere lo stesso errore con Paola Egonu. Poi pure le giocatrici devono imparare a lavorare su sè stesse senza montarsi la testa.

Valutare bene le offerte, facendo attenzione a garantirsi un posto da titolare nelle rispettive squadre

Le giocatrici specie se giovani devono valutare le offerte dei vari club. L'obiettivo è una maglia da titolare. Non ha senso fare panchina, pena il rischio di perdere la nazionale. Purtroppo la presenza di troppe straniere nei club non le aiuta. Bisogna ponderare bene le scelte. I procuratori dovrebbero aiutarle a decidere razionalmente.

Per fortuna l'Italia ha staccato il pass per gli Europei. Ad eccezione del sofferto tie-break vinto in Ucraina, sono arrivati solo successi netti. Ciò rappresenta un iniezione di fiducia per un gruppo giovane, che se verrà lasciato lavorare in pace potrà fare belle cose.