Sesta tappa della Diamond League a Stoccolma, la seconda a stretto giro di ruota dopo la fermata ad Oslo. Il vento proietta il giovane canadese De Grasse nell'olimpo della velocità. Una folata imponente - +4.8 - un riscontro cronometrico straordinario, ovviamente non da incastonare nei libri dei record (+2 il limite). 9.69 per un possibile protagonista della prossima rassegna iridata. Altri sfruttano le condizioni favorevoli, Meité, secondo, termina in 9"84, 9"89 per Shields. 

La Ahouré - 22"68 - vince i 200 con il brivido. La Emmanuel firma il personale e chiude a un centesimo dall'ivoriana, terza, 22"76, la tedesca Haase. Anche per lei miglior riscontro di carriera. Quarta la Lalova. Gardiner - 44"58 - si aggiudica il giro di pista, la Niyonsaba coglie l'occasione e taglia per prima il traguardo negli 800. Mancano Semenya e Wambui, basta un normale 1'59"11. Lindh e Buchel alla sua ruota. Kiprop muove i primi passi nei 1500, non può essere al top, chiude quarto in 3"33"17. Vola Cheruiyot, 3'30"77, nessuno come lui in stagione. La Magnani - 8'58"62 - è sesta nei 3000. 

Capitolo ostacoli. Falsa partenza, salutano Pozzi e Alkana, Ortega si conferma fenomenale nel corpo a corpo e regola Shubenkov. 13"09 per lo spagnolo. Warholm - clamoroso 48"25 ad Oslo - si "accontenta" di 48"82, la gara è sua, poi Nagi e Copello. 

Nei 3000 siepi, si impone, da favorito, il marocchino El Bakkali. Brillante già a Roma, prende la testa ai 2000 e trionfa in 8'15"01. 

La Lasitskene ribadisce l'incontrastato dominio nell'alto. Salta 2 metri, archivia la pratica e valuta poi le possibilità a 2.06. Assalto fallito. Ottimo 1.97 della Licwinko, tre errori a 1.90 per la Trost (settima con 1.85). Asta femminile in tono minore. Giornata no per la Silva - solo 4.55 - in tre a 4.65, sigillo della Buchler. Bengtsson e Peinado - record nazionale per la venezuelana - a comporre il podio. 

Dacres - 68.36 - batte questa volta Stahl - 68.13 - nel disco, cresce R.Harting, 66.20. Dopo il campanello d'allarme di Oslo, affermazione risicata, arriva, per la Perkovic, una battuta d'arresto. Lancia a 67.53, non basta. 67.92 per la cubana Perez.