Il torneo olimpico di hockey femminile di PyeongChang 2018 si apre con Giappone-Svezia. Scandinavi favoriti e con la pressione di dover fare en-plein nel girone per non rischiare una precoce eliminazione, giapponesi che invece vogliono sorprendere dopo la lunga preparazione in ritiro effettuata prima del via dell'Olimpiade

Il primo tempo si apre proprio con la Svezia in attacco. La squadra della tripla corona si fa subito vedere con la conclusione firmata Stenberg che trova però la pronta reazione di Fujimoto. Gli scandinavi continuano ad attaccare e già al secondo minuto di gioco passano in vantaggio grazie alla grande giocata di Rask che infila il portiere del Sol Levante trovando il piccolo pertugio tra il palo e la spalla dell'estremo difensore. Il Giappone ha subito la possibilità di trovare il pareggio grazie al primo powerplay dell'incontro, sanzionato a Johansson rea di aver sgambettato un'avversaria. Gli asiatici, però, non riescono a sfruttare i due minuti di superiorità numerica e si rendono pericolosi solo dopo il rientro della svedese: Koike va alla conclusione dalla distanza, Grahn respinge, sul rebound ci va Osawa ma non riesce ad inquadrare la gabbia. La Svezia risponde a tono con Stenberg, ma stavolta la numero 23 non trova la porta. Gli ultimi minuti sono un assolo giapponese. Prima ci prova Shiga con una girata nello slot, la zona pitturata davanti al portiere, poi Shishiuci conclude verso la gabbia, ma in entrambi i casi Grahn è pronta a respingere. Ultima chance del parziale per la Svezia, ancora con Stenberg che va in contropiede e si presenta tutta sola davanti a Fujimoto, bravissima a non farsi ingannare dal tiro della scandinava e poi fortunata a trovare Suzuki a togliere il puck dallo specchio della porta sul secondo tentativo della gialloblu.

Il secondo terzo si apre come si è concluso il primo, ovvero con la Svezia in attacco: Svedin vola in contropiede, ma Fujimoto respinge ancora l'assalto. Le svedesi possono anche sfruttare il primo powerplay a loro favore, sanzionato uno sgambetto a Kubo, ma anche loro non riescono a mettere in difficoltà le avversarie in inferiorità numerica. Dopo tanti minuti senza occasioni, sono ancora le scandinave a provarci trovando, questa volta, una straordinaria Suzuki che si immola per impedire il raddoppio. Il Giappone riesce finalmente a farsi pericolosa con Haruga Toko, ma Grahn blocca senza problemi. E' il prologo all'assedio della selezione del Sol Levante che chiude il secondo tempo in attacco e a tre minuti dalla fine trova il gol del pareggio: Haruka recupera il disco nel dietro porta, va al tiro trovando la respinta dell'estremo difensore svedese, ma stavolta sul rebound arriva Ukita che dall'interno dello slot insacca. 

Le asiatiche sembrano aver trovato la via di indirizzare la partita dalla loro parte, ma al secondo minuto dell'ultimo parziale arriva il gol vittoria della Svezia. Suzuki, ottima sino a questo momento, perde il disco sulla pressione di Grahm che poi offre in no-look un cioccolatino all'accorrente Hjalmarsson che conclude senza controllare spezzando le resistenze giapponesi. Davvero gran gol della Svezia e splendido l'assist all'indietro della Grahm. Il Giappone si trova nuovamente ad inseguire e si fa subito vedere con Yoneyama che prova la deviazione ravvicinata, ma il puck è bloccato da Grahn. La selezione asiatica può poi sfruttare due powerplay quasi consecutivi, il primo sanzionato a Fallman per contrasto con bastone a due mani ed il secondo a Borgqvist per una carica irregolare. Tuttavia, il Giappone, non riesce a chiudere la Svezia nel proprio terzo difensivo, con la sola Hanae Kubo ad andare alla conclusione impegnando Grah. Il tempo scorre inesorabile e l'ultima chance giapponese arriva nell'ultimo minuto, con la Svezia che subisce il quarto powerplay per un contrasto troppo duro contestato a Svedin. Il Giappone decide di giocarsi l'extra attacker, ovvero toglie il portiere inserendo un altro giocatore di movimento, ma non riesce comunque a creare un'occasione pericolosa. Vince la Svezia per 2-1.