Federico Pellegrino si conferma re, Lahti è territorio di caccia, luogo d'impresa. La neve finlandese esalta l'argento olimpico, la tecnica libera semplifica il lavoro dell'alfiere azzurro. Schizza Chicco fuori dall'ultima curva, palla di cannone che travolge i rivali designati. Klaebo, il favorito in virtù dei risultati di stagione e del primo tempo in sede di qualificazione, evapora, beffato anche dal russo Retivykh. Pellegrino, con margine, supera l'arrivo, esulta, entra ancor più nella storia del fondo, italiano e mondiale. Skar, il secondo norvegese, è quarto, quinto Hakola, sesto Chanavat. Il francese, brillante in mattinata, perde quota e non rientra nella lotta per il successo.

La condizione di Pellegrino è eccellente, il feeling con il percorso noto. Domina il suo quarto, si accoda a Klaebo senza esagerare in semifinale. La lettura dell'atto conclusivo è perfetta, lancia la stoccata, mostra schiacciante superiorità. Klaebo non riesce a replicare, in questa tecnica è di certo meno dominante al cospetto di Pellegrino. Retivykh, primo nella seconda semifinale, ha così il giusto spunto per inserirsi tra i due giganti. 

L'Italia piazza nei trenta altri due atleti. De Fabiani - diciassettesimo tempo - supera lo sbarramento dei quarti, ma la terza piazza in semifinale non basta per iscriversi al tavolo dei sei, il tempo non vale il ripescaggio. Quarti fatali, invece, a Rastelli, ventitreesimo in qualifica. Domani, tecnica classica anche per il comparto maschile, 15km da percorrere, partenza alle 12.45.   

L'ordine d'arrivo