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Giro d'Italia 2018 - I Velocisti

Elia Viviani guida la truppa di velocisti al Giro 101. Sam Bennett proverà a mettergli i bastoni tra le ruote, attenzione all'esperienza di Modolo, a Debusschere, a Bonifazio e al giovane Mareczko alla ricerca del primo acuto importante.

Giro d'Italia 2018 - I Velocisti
Giro d'Italia 2018 - I Velocisti
zagor92
Di Andrea Mauri

Il parterre di una corsa a tappe si valuta sempre guardando a chi la corsa la può vincere, ma anche a chi la può animare ed intrattenere in attesa delle grandi montagne: i velocisti. Se infatti Froome, Dumoulin ed Aru si daranno battaglia sulle Alpi, le ruote veloci si scontreranno già a partire dalla seconda tappa in Israele alla ricerca della maglia ciclamino. Vediamo dunque i contendenti alla seconda casacca più prestigiosa della Corsa Rosa. 

- Elia Viviani (Quickstep Floors). Lo sprinter veronese è certamente il più forte e quello con la squadra migliore del lotto. Il passaggio dalla Quickstep alla Sky lo ha rivitalizzato e trasformato in un corridore mai così vincente. Sei vittorie tra Gennaio e Marzo, quel secondo posto alla Gent-Wevelgem come delusione più grande della stagione sin qui, al Giro, Viviani, si presenta come il favorito alla maglia ciclamino. 

- Sam Bennett (Bora-Hansgrohe). Il ventisettenne irlandese è il primo rivale del campione olimpico dell'Omnium. Classe 1990, Bennett, è alla ricerca del primo acuto stagionale ma dovrà fare i conti con una squadra divisa a metà tra lui e Davide Formolo, uomo classifica dei tedeschi. Il secondo posto nella prima tappa della Volta a Catalunya è il miglior risultato stagionale ottenuto, mentre il settimo posto all'Eschborn-Frankfurt assicura il buono stato di forma del velocista. Già in Israele darà filo da torcere. 

- Sacha Modolo (EF Drapac - Cannondale). Forse uno dei più esperti velocisti in gruppo, Modolo arriva al Giro con una nuova squadra. Per la sua settima partecipazione alla corsa rosa, l'azzurro vestirà i colori della neonata formazione americana alla ricerca della terza vittoria dopo quelle del 2015 a Lugano e Jesolo, ma come Bennett, anche lui pagherà il fatto di non avere una squadra tutta per sé.

- Jakub Mareczko (Wilier Triestina - Selle Italia). Se Modolo è il corridore esperto, l'italo-polacco è il nuovo che avanza. Dopo aver fatto incetta di vittorie nelle corse asiatiche cerca la conferma anche sulle strade europee e su quelle del Giro. Sarà la sua terza partecipazione alla corsa rosa, la seconda con velleità di vittoria dopo quella dello scorso anno e se dovesse centrare almeno un successo, la sua spedizione sarà ritenuta un successo. Poche, tuttavia, le possibilità di vittoria della maglia ciclamino. 

- Danny van Poppel (Team LottoNL-Jumbo). L'olandese è uno dei pochi velocisti presenti in start list ad aver vinto una tappa in un grande giro (12^a tappa Vuelta a España 2015) e se la cavare egregiamente nel lanciarsi autonomamente nelle volate. Potrebbe fare qualche dispetto. 

- Niccolò Bonifazio (Bahrain Merida). Altra ruota veloce italica. Il classe 1003 è da anni considerato uno dei migliori prospetti del nostro ciclismo riguardo le volate, ma finora non ha mai trovato l'acuto giusto. Soprattutto, però, non alzava le braccia al cielo dal lontano 2015, quando vinse il Gran Premio Città di Lugano, ma è tornato alla vittoria al Tour della Croazia e cià fa ben sperare per il Giro, tuttavia le possibilità di vederlo tagliare per primo la linea del traguardo sono poche.

- Jens Debusschere (Lotto Fix All). Il belga è più uomo da pietre che velocista, ma come visto alla Tirreno - Adriatico sa dire la sua anche quando si tratta di arrivi in gruppo. Il colpo di pedale giusto lo ha e con una squadra che non possiede un vero e proprio uomo per la classifica potrebbe diventare un cliente scomodo. 

- Andrea Guardini (Bardiani - CSF). Il velocista della Bardiani è da anni uno dei più vincenti del gruppo, ma solo per quanto riguarda le corse del circuito Continental Pro. Tante le vittorie in Asia, una sola al Giro - nel 2012, nda - e il secondo posto in Croazia dietro a Bonifazio come biglietto da visita. Resta il problema, enorme, di una scarsissima resistenza ai più leggeri dentelli. Se è presente una leggera salita, state pur certi che Guardini non vincerà.