Tom Dumoulin indossa la prima maglia di leader dell'edizione 2018, il campione in carica mette sul piatto la sua candidatura. Si riparte quest'oggi per la seconda uscita, ancora in suolo israeliano. Haifa è la sede di partenza, i chilometri da percorrere sono 167. Tramonto a Tel Aviv, una sola difficoltà altimetrica, posta però lontana dal traguardo. L'ascesa verso Zikhron Ya'Aqov è classificata di quarta categoria, ma presenta pendenze piuttosto interessanti. Dopo un primo tratto agevole, la strada si impenna, si raggiunge il 13% a 500 metri dalla vetta. 

La scalata segue una fase iniziale tranquilla, 90 chilometri, poco meno, utili per attivare l'azione di giornata. Spartito simile anche nella seconda porzione di corsa, il plotone ha ampio spazio per ricucire l'eventuale gap, per riprendere gli attesi attaccanti. Il finale è di lettura complessa, siamo all'interno di strade cittadine, il rischio è di incappare in cadute e ritardi. Il controllo della situazione è fondamentale per potersi poi giocare la tappa e in questo senso Elia Viviani è il favorito d'obbligo. Ha una squadra in grado di sigillare la corsa ed è il velocista principe di questo Giro. 

Le alternative allo sprinter della Quick-Step sono sempre di stampo italiano, Bonifazio e Modolo possono approfittare di eventuali errori o sbavature. Giornata interlocutoria, invece, per i grandi della generale.

Il percorso