Terza fermata in Sicilia per il Giro d'Italia, primo appuntamento in quota. La sesta tappa conduce la carovana all'Osservatorio Astrofisico dell'Etna, test per gli scalatori presenti in gruppo e possibile punto di non ritorno per i favoriti alla vittoria finale. L'ascesa odierna non può decidere la corsa, ma può cancellare alcuni nomi pesanti dalla graduatoria generale. Non tutti sono in condizione, personaggi di spicco cercano risposte lungo la via. Fabio Aru, brillante ieri, è in crescita, Chris Froome - paga oltre 50 secondi al momento - è un interrogativo da sciogliere. I principali candidati al successo sono Tom Dumoulin, Thibaut Pinot e Domenico Pozzovivo. L'olandese punta anche la maglia di leader, al momento sulle spalle di Rohan Dennis, bravo a difenderla in due tappe piuttosto insidiose. 

I chilometri da percorrere sono 164, si parte alle 12.55 da Caltanissetta. La porzione d'apertura è nervosa, una serie di saliscendi può favorire attacchi da lontano. Il gruppo deve gestire il disavanzo, controllare lo sforzo in vista della fase cruciale. Dopo il rifornimento - poco prima del km100 - un settore piuttosto agevole in cui chiudere l'eventuale gap. Difficile completare una sortita, molte squadre mirano alla tappa odierna. 

La scalata inizia a 15km dal traguardo. La pendenza media è del 6.5%, in alcuni tratti si raggiungono picchi del 15%. Intorno al quinto chilometro, prima scossa, terreno fertile per piazzare la stoccata. Snodo cruciale, poi, al km10, l'asfalto torna rovente, sbalzo al 14%, chi ha gamba può lasciare la compagnia e creare il solco. Il finale si presenta invece più morbido, due chilometri ad andatura sostenuta per raggiungere lo striscione d'arrivo. 

Il percorso