Vince la fuga a Gstaad. La quarta tappa del Giro di Svizzera se la aggiudica Christopher Juul-Jensen, protagonista sin dalla prima ora di corsa animando la fuga, beffando il plotone che si era messo al suo inseguimento. Il corridore danese arriva in solitario sul traguardo elvetico, mentre alle sue spalle Michael Matthews (Team Sunweb) vince la volata dei battuti davanti a Yves Lampaert (Quickstep Floors) e Peter Sagan (Bora-Hansgrohe). 

Pronti-via, sotto la pioggia battente, la fuga trova subito il beneplacito del gruppo. A lanciare il tentativo buono è Silvan Dillier (Ag2r La Mondiale), in rampa di lancio sin dall'inizio del trasferimento iniziale, seguito da Juul-Jensen, Nathan Brown (EF-Drapac) e Mark Christian (Aqua Blue Sport). A questi cinque si uniscono poco dopo Nans Peters (Ag2r La Mondiale) e Sho Hatsuyama (Nippo-Fantini), con il corridore nipponico che però perde contatto quasi subito. La BMC non si incarica dell'inseguimento e così il sestetto guadagna subito oltre cinque minuti e solo dopo il centesimo chilometro si organizza un inseguimento vero e proprio. La Bora e la Quickstep si incaricano del lavoro grosso e quando il divario cala sotto i tre minuti si uniscono a loro anche la BMC e la Dimension Data con il vantaggio che comincia quindi a calare vertiginosamente. 

La salita di Saanenmöser funge quindi da giudice ultimo. Brown rompe gli indugi, ma l'attacco decisivo lo sferrano Peters e Juul-Jensen, con il danese che stacca l'avversario a tre chilometri dal traguardo. La Bahrain-Merida si incarica di guidare la discesa, ma il corridore della Mitchelton non fa mai una sbavatura involandosi così al primo successo stagionale. Si accontenta del secondo posto Matthews con Lampaert terzo, mentre Kung mantiene il primato della classifica generale. 

La classifica di tappa

La classifica generale