Lo strappo di Mende non rivoluziona la classifica generale. La fuga trova compimento, Omar Fraile taglia in solitaria il traguardo. Poco cambia tra i grandi, Roglic raggranella qualche prezioso secondo, il Team Sky "assaggia" la condizione di Tom Dumoulin, ma l'olandese, costantemente seduto, replica all'affondo della coppia Froome - Thomas. 

La quindicesima prova, in programma quest'oggi, anticipa il secondo giorno di riposo. Livello medio, ci sono tre GPM - l'ultimo interessante - posti però lontano dal traguardo. La Cote de Luzencon - 3.1 chilometri, 5.9% di pendenza media - prende forma all'alba di tappa, è gradito trampolino per gli attaccanti di giornata. Dopo una quindicina di chilometri relativamente agevoli, ecco il Col de Sié. 10.2 chilometri, pendenza media del 4.9%. Un'ascesa lunga ma pedalabile, il gruppo può procedere con passo regolare. La tappa resta viva, ci sono diversi saliscendi, un terreno nervoso che pilota al traguardo volante - km121.5 - e successivamente all'ultima asperità. 

Pic de Nore, 12.3 chilometri, pendenza media del 6.3%. Il tratto più duro nel mezzo, per un chilometro si sbalza oltre il 9%. La porzione finale è invece di facile lettura, pendenza intorno al 5%, prima di un settore quasi totalmente pianeggiante. Mancano, in vetta, una quarantina di chilometri, la maggior parte in picchiata. Attenzione quindi ad un attacco in discesa, una sortita per sorprendere il plotone e macinare secondi. 

Difficile ipotizzare il movimento di un uomo di classifica, plausibile il colpo di mano di un corridore abile in questo contesto. Alaphilippe, Sagan, nomi pesanti in evidenza in questo Tour. La mente vola poi ad attaccanti come Barguil, De Gendt, è una chance da prendere prima di accogliere i Pirenei. 

Pic de Nore 

Il percorso