Altro giro, altra tappa, altra fuga. Come domenica e come nella prima frazione alpina, anche nella prima scampagnata sui Pirenei arriva al traguardo l'azione del mattino e, come a Le Grand Bornard, a vincere è Julian Alaphilippe, sempre più maglia a pois di questo Tour de France. Il corridore nativo di Saint-Amand-Montrond ha nuovamente dominato la maxifuga sfruttando anche la caduta di Adam Yates nella discesa del Col du Portillon, tuttavia l'impressione è che la forza del francese sarebbe stata superiore a quella dell'inglese. Alaphilippe si sta guadagnando a grandi passi i gradi di capitano alla Quickstep, anche per le prossime corse a tappe a discapito di un Bob Jungels deludente e anonimo. Le capacità del ventiseienne sembrano poter crescere ulteriormente e svilupparsi anche nelle lunghe ascese montane, oltre che per le cote delle Ardenne. Abbiamo forse un nuovo Valverde all'orizzonte? 

La Quickstep però non fa parlare di sé solo per il giovane transalpino. Uno dei protagonisti della tappa di oggi è stato Philippe Gilbert, presente anche lui nella maxifuga di giornata (49 uomini all'avventura) e caduto nella discesa del Portet d'Aspet. Proprio la caduta, spettacolare e fortunatamente senza conseguenze gli dà l'highlight di giornata. Volato giù dal dirupo, il campione belga si rialza come nulla fosse e si rimette in bici mandando al diavolo anche il dottore: gesta da eroe di questo sport. Re Filippo ha portato a termine il compito terminando la frazione, ma il ritiro a traguardo conquistato è stato quasi obbligatorio. La speranza è quella di rivederlo in azione nelle classiche d'autunno, sia quelle oltreoceano, sia nel Giro di Lombardia. 

Se Gilbert e Alaphilippe fanno brillare il Tour, l'organizzazione di Aso ha dimostrato ancora una volta di essere decisamente fallace. Dopo i fumogeni sull'Alpe d'Huez e la caduta con conseguente ritiro di Vincenzo Nibali provocata da un tifoso, oggi si è assistito ad una corsa fermata per colpa di una protesta nazionale. Gli agricoltori dei Pirenei hanno infatti bloccato la strada con delle balle di fieno e usato lacrimogeni per costringere il gruppo a fermarsi. Altra nota negativa quindi in questo 2018 per Aso in un Tour cominciato male con la volontà di escludere Chris Froome dalla corsa per le sue pendenze con la Wada.