E' finita come ci si aspettava, i Crusaders portano a casa il nono titolo Super Rugby in 15 anni dopo una finale combattuta ma mai realmente in discussione contro i Lions, ancora una volta a secco dopo una grande stagione. I sudafricani sono affondati anche questa volta sotto i colpi di una corazzata capace di giocare di rimessa, di lasciar sfogare gli avversari per poi colpire al momento giusto. Eppure la squadra di De Bruin è sembrata più volte in grado di potersela giocare fino in fondo, ma i troppi errori e i tanti turnover subiti nelle fasi cruciali del match si sono rivelati letali. Ancora festa in Nuova Zelanda, dove il trofeo del Super Rugby non si muoverà anche per quest'anno.

L'AMI Stadium di Christchurch | twitter - @LionsRugby
L'AMI Stadium di Christchurch | twitter - @LionsRugby

 

La partita.

A dispetto dei pronostici, sono i Lions a partire alla carica fin dai primi minuti: Jantjies guida bene la manovra sudafricana e solo un paio di imprecisioni sulle fasce laterali impediscono agli uomini di De Bruin di farsi pericolosi all'ingresso della linea dei 22. Dopo quattro minuti è l'azione personale di Combrink a creare il primo vero pericolo in area neozelandese: il tre quarti ala trova il varco per bucare la difesa avversaria e portare l'azione nei pressi dell'area di meta. Tre minuti di assalto, ma i padroni di casa tengono duro ai 5 metri fino al fallo in attacco che riporta loro il possesso di palla.

Si gioca solo nella metà campo neozelandese però: al minuto 8 la rimessa laterale di Marx ispira un'altra ondata Lions che stavolta si sviluppa sul lato sinistro. Gran calcio a scavalcare di Vorster per la corsa di Skosan, e solo il tempestivo intervento di Havili salva lo 0-0. I Crusaders sembrano incredibilmente in difficoltà, e all'11' un fallo di Todd regala alla franchigia sudafricana un calcio di punizione che Jantjies trasforma nei primi 3 punti del match. La scossa sveglia i padroni di casa, che tre minuti dopo guadagnano all'ingresso dei 22 il calcio di punizione del pareggio: Mo'unga è preciso e fa subito 3-3. I Lions, nonostante l'apparente superiorità nella prima fase del match, commettono ancora qualche errore di troppo: un pallone trattenuto a terra regala ai Crusaders la possibilità di andare in rimessa laterale dentro i 22. L'azione neozelandese è devastante, con Bridge che viene praticamente murato sulla linea di meta solo grazie all'intervento di ben 3 Lions su di lui. La marcatura ormai è nell'aria: al 19' Mo'unga allarga l'azione a destra su Tamanivalu, e l'ala di origine figiana abbatte letteralmente due avversari prima di schiacciare in meta. Lo stesso Mo'unga trova poi i 2 punti della trasformazione.

L'esultanza di Tamanivalu | twitter
L'esultanza di Tamanivalu | twitter - @SuperRugbyNZ

I Lions ci mettono un po' a ritrovare lucidità, ma i neozelandesi calano il ritmo e permettono loro di riprendere terreno e riportarsi nella zona calda: rimessa laterale di Marx per la formazione di una maul fatta poi crollare dai Crusaders, i Lions rigiocano in touche ma graziano i neozelandesi con l'ennesimo errore di maneggio che rovina l'azione del possibile pari. Gli uomini di Robertson liberano quindi un pallone che va a fermarsi proprio sulla linea di meta avversaria, Coetzee lo interpreta fuori e schiaccia all'interno per annullare l'azione, ma Gardner non è d'accordo e fischia la mischia a 5 metri per i neozelandesi, che da lì guadagnano il calcio di punizione del 13-3. I Lions perdono la testa e dopo neanche un minuto Mo'unga buca ancora la fragile linea difensiva dei sudafricani, dopo il placcaggio a 5 metri dalla linea il pallone finisce nelle mani di Crotty che propizia l'inserimento di David Havili per la seconda meta del match. Mo'unga trova anche la trasformazione e porta il match sul 20-3.

Dopo il secondo black-out del primo tempo i Lions ritornano a farsi vedere dalle parti dei pali avversari, guadagnando un calcio di punizione centrale che Jantjies decide di trasformare in altri 3 punti, riducendo lo svantaggio sul 20-6. E' l'ultimo lampo di un primo tempo dove i padroni di casa hanno giocato di rimessa, sfruttando ogni minimo cedimento degli avversari, che invece hanno tenuto per buona parte del match il pallone in mano senza riuscire a costruire occasioni concrete per la marcatura pesante.

Un'immagine del match | twitter
Un'immagine del match | twitter - @Vodacomrugga

Nel secondo tempo i Crusaders allungano ancora col piede di Mo'unga, che tenta il colpo da 50 metri e trova altri 3 punti importanti. Poi sono di nuovo i Lions ad attaccare nel disperato tentativo di riaprire il match: touche di Marx ai cinque metri e azione prolungata dei sudafricani, poi Cronje muove il pallone per l'inserimento di Jantjies verso il centro dei pali. Nonostante il placcaggio di Barret, il numero 10 sudafricano riesce comunque a schiacciare a terra ma arriva corto di un niente. I primi dieci minuti del secondo tempo sono però tutti di marca Lions, e al 52'  Cyle Brink trova la penetrazione di forza all'altezza dei 22 e la forza per andare fino in fondo: 23-13 con la trasformazione di Jantjies. Entrano intanto Perry, Drummond e Samu da una parte e Dyantyi ed Erasmus dall'altra. I Lions sembrano adesso più in palla e un errore di Tamanivalu, che perde un pallone in ricezione all'altezza dei propri 10 metri e regala un calcio piazzato, concede a Combrink il colpo dalla lunga distanza e la possibilità di tornare nel break, ma il destro del numero 14 è impreciso e finisce fuori. 

Dopo 20 minuti i Crusaders hanno un'altra fiammata: multifase prolungato nell'avanzamento verso i 22, imbucata centrale di Todd a tagliare fuori tutta la linea difensiva Lions, offload stupendo per Taylor che prolunga per meta in mezzo ai pali di Drummond. Mo'unga trasforma e fa 30-13. I Lions però non mollano e con l'orgoglio di chi non ci sta a perdere si getta immediatamente all'attacco: Combrink spreca un'ottima occasione con una linea di corsa non perfetta, poi Crotty commette un'ingenuità nel breakdown che gli costa il cartellino giallo nel momento più importante del match. Tempo due minuti e arriva la marcatura di Marx che rompe il placcaggio di due avversari dopo il passaggio di Cronje e marca la meta della speranza: 30-18 con Jantjies che sbaglia però la trasformazione. Sembra il momento buono per ritornare in partita, ma nemmeno il tempo di rimettere il pallone in gioco e i neozelandesi premono nuovamente il piede sull'acceleratore, e anche con un uomo in più i Lions non possono nulla: meta di Barret e partita in cassaforte, 37-18.