Negli ultimi quattro anni, ci eravamo abituati a vedere Alexander Kristoff alzare le braccia al cielo al traguardo del GP di Francoforte. Quest'anno, però, le cose sono andate diversamente. A vincere, infatti, è stato il campione nazionale di Germania, Pascal Ackermann (Bora-Hansgroe), mentre Kristoff (UAE- Emirates) si è dovuto accontentare di un posto sul podio, alle spalle anche dell'altro tedesco, John Degenkolb (Trek Segafredo).

Dopo pochi chilometri dal via, si concretizza subito una fuga di sette corridori: Casper Pedersen (Sunweb),  Dimitri Peyskens (Wallonie-Bruxelles), Sebastian Schönberger (Neri Sottoli-Selle Italia-KTM), Evgeny Shalunov (Gazprom-RusVelo), Mathias Van Gompel (Sport Vlaanderen-Baloise), Artyom Zakharov (Astana)  e Yoann Offredo (Wanty- Groupe Gobert), quest'ultimo, però, è costretto a lasciarsi sfilare e a tornare nel gruppo all'inseguimento dopo una foratura. Zakharov vince i primi due GPM, mentre il terzo va a Shalunov. Alla fine del terzo GPM il gruppo è vicinissimo ai fuggitivi e Nils Politt (Katusha-Alpecin), prova ad attaccare in contropiede, ma viene subito ripreso. A quel punto attaccano Kristian Sbaragli (Israel Cycling Academy), Davide Ballerini (Astana) François Bidard (Ag2R La Mondiale) e Geoffry Soupe (Cofidis). 

I quattro si portano rapidamente su Shalunov e Peyskens, unici due, tra gli attaccanti della prima ora, a resistere al ritorno del gruppo. Si forma così un gruppetto di 6 corridori, che diventano sette, quando, con un numero straordinario, il campione nazionale sloveno, Matej Mohoric (Bahrain- Merida) va ad unirsi a loro. Soupe perde presto contatto, mentre gli altri sei, provano a sfruttare l'indecisione del gruppo, dove nessuna squadra sembra voler tirare per guidare l'inseguimento. Il vantaggio massimo, però, non va mai oltre il minuto e ai 20 chilometri dal traguardo, la Bora-Hansgroe di Ackermann si mette in testa e comincia a fare un ritmo forsennato, per portare il suo capitano a giocarsi la volata finale. In concomitanza con l'aumento di ritmo del gruppo, Ballerini Mohoric, i più attivi del gruppetto, provano ad aumentare l'andatura, con l'italiano che in un paio di occasioni prova a lasciare la compagnia, ma è proprio lo sloveno a stroncare sul nascere le sue offensive. Bidard non riesce più a tenere il ritmo e si stacca, mentre gli altri cinque proseguono insieme fino ai meno 5 chilometri dal traguardo, quando vengono ripresi dal gruppo.

Pochi attimi dopo il ricongiungimento, il veneto Manuele Boaro (Astana) prova ad andar via al gruppo, ma la Bora-Hansgroe vuole a tutti i costi la volata e, dopo poco più di un chilometro, Boaro è costretto a rientrare nei ranghi. Le squadre dei velocisti cominciano a preparare i propri treni per la volata, mentre al comando delle operazioni c'è sempre la Bora-Hansgroe con Schillinger. A lanciare la volata, però, è Davide Cimolai (Israel Cycling Academy), che parte forse un po' lungo e sul finale di volata è costretto ad allargarsi per non stringere nelle transenne un lanciatissimo Ackermann. Il tedesco della Bora, superato Cimolai, resiste anche al ritorno di Degenkolb  dall'altro lato della strada e va a prendersi con forza quest'edizione del GP di Francoforte, da anni regno incontrastato di Kristoff , solo terzo al traguardo. Ottima la prova degli italiani, con Cimolai quarto, alle spalle solo dei grandi favoriti della vigilia e con lo splendido piazzamento in top 10, precisamente al settimo posto, di Davide Gabburo (Neri Sottoli-Selle Italia-KTM).