22 anni, biondissima, fisico statuario, un sorriso contagioso, Dafne Schippers è la regina d'Olanda e punta, senza mezzi termini, a prendersi l'Atletica Mondiale. A Hengelo, in una tappa del World Challenge Iaaf, Dafne corre i 100 in 10"94, spostando le lancette indietro nel tempo, restituendo al Vecchio Continente una nobiltà decaduta da anni. Soffia sull'Europa il vento del rinnovamento e, accanto alla Schippers, vola la 19enne Asher Smith, 11"02, record britannico. In una specialità, da sempre cristallizzata sul duopolio Stati Uniti - Giamaica, un pizzico di peperoncino a pochi mesi dalla rassegna iridata di Pechino. 

Dafne Schippers corre forte, ma resta chiusa nel labirinto delle ipotesi, un punto interrogativo segna il cammino della ragazza d'Olanda. Sa far tutto Dafne e tutto ai massimi livelli, ma l'atletica non concede dispersioni, non tollera l'esagerazione, occorre quindi studiare con attenzione futuro e programmi, per scegliere la via giusta, tra velocità e lungo, tra gara singola e prove multiple. Il 10"94 di Hengelo è un biglietto da visita che spazza via possibili dubbi, la Schippers deve confrontarsi con il Mondo nella gara che regala l'eternità, soprattutto in una stagione in cui, al momento, mancano acuti lontano dal Continente europeo. 

L'impressione è che la Schippers non conosca, ad oggi, i suoi limiti, il sensibile miglioramento di ieri - 9/100, un'enormità nei 100 piani - testimonia un costante lavoro, un mutamento repentino. La partenza è rivedibile, il lanciato meraviglioso, la Schippers, fortissima anche al coperto, sui 60, è una macchina in evoluzione e la targa, questa volta, è europea. 

La tappa, abbagliata dal talento della regina, vive di altri risultati interessanti. Sui 1000, 2'34"68 della Hassan, 8'36"90 della Jelagat nei 3000, lungo maschile a Rehm, 8.07, 800 a Lewandowski, 1'45"46. Bene Biwott nei 1500, 3'33"64, Malachowski signore del disco (65.87).