Justin Gatlin si mette in moto, crea subito un solco evidente, è una volata solitaria, esaltante. L'incedere è potente, continuo, 9"74, poi ritoccato a 9"75. Un boato scuote Roma, Gatlin è il più forte. Prima di Gatlin, Pichardo. Un balzo d'approccio attorno a 17.50, poi via leggero a 17.96, con un'impressione disarmante di facilità. Si concede il giusto il cubano, qualche salto, per azzannare la gara, nulla più.

Renaud Lavillenie entra in gara, come di consueto tardi, commette un errore, poi decolla a 5.91, per cancellare l'ottimo Braz (5.86). I tre tentativi a 6.01 sono di pregevole fattura, ma non portano il risultato sperato.

Sorpresa nei 100 hs al femminile, dove la Nelvis strappa il successo in 12"52, sfruttando le altrui sfortune. La Paerson incoccia su un ostacolo e cade male al suolo, la Rollins alza bandiera bianca poco dopo, la Stowers, favorita della vigilia, commette troppe imperfezioni.

Stellare il giavellotto maschile. Spallata di Vesely a 88.14, J.Yego si spinge fino a 87.71, l'ultimo lancio di Walcott vale 86.20. Il peso maschile va a Storl, 21.46, il disco femminile alla Perkovic, 67.92.

Aman disegna un grande rettilineo finale per domare il rampante Amos negli 800 (1'43"56 per Aman), mentre i 200, al maschile e al femminile, non regalano emozioni. Assente la Fraser, campo aperto tra le donne. La spunta la Tarmoh in 22"77, mentre tra gli uomini stupisce Tsakonas (20"09). Battuto Lemaitre.

400 hs maschili a Dutch (48"13), Kejelcha sotto i 13' nei 5000, 12'58"39, Kuchina a 6.89 nel lungo.

Urlo strozzato per la Vlasic nell'alto. Trova l'1.97 al primo tentativo, ma la Beitia indovina in chiusura il salto da 2 metri. Male la Trost, ferma a 1.85.

Infine, i 400 metri di Libania Grenot. L'azzurra migliora il personale stagionale, chiude in 51"72, lontana dalla McCorory, 50"37, e in generale dalle migliori al Mondo.

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo