Sebastian Coe è il nuovo presidente della IAAF. Succederà a Lamine Diack, dopo aver battuto la concorrenza di Sergej Bubka. L'ex mezzofondista inizierà il suo mandato il 31 agosto, il giorno dopo la conclusione dei Mondiali di Pechino. Lo stesso Coe è il sesto presidente nella storia della IAAF. Prima di lui hanno ricoperto questo ruolo: lo svedese Sigfried Edstrom dal 1912 al 1946, il britannico David Burghley dal 1946 al 1976, l'olandese Adriaan Paulen dal 1976 al 1981, l'italiano Primo Nebiolo dal 1981 al 1999, il senegalese Lamine Diack dal 1999 al 2015.

Nessuno discute il palmares di Sebastian Coe come atleta. Non convince del tutto il suo cursus honorum una volta smesso di gareggiare. Nello specifico in qualità di membro della IAAF dal 2003 avrebbe coperto tanti casi fortemente sospetti di doping. Un analogo comportamento si sarebbe pure verificato alle Olimpiadi di Londra 2012, dove fece parte del comitato organizzatore. Il nuovo grave scandalo doping scoppiato dall'inchiesta del quotidiano Sunday Times e dall'emittente televisiva tedesca Ard ha travolto per l'ennesima volta l'atletica. Tutto ciò ha dimostrato ancora una volta di più che chi bara è sempre almeno un passo più avanti di chi dovrebbe combattere la frode sportiva.

Che cosa farà Coe? Avrà di sicuro una bella patata bollente. Dovrà operare un deciso cambio di passo nella lotta al doping. Ci vorrebbe la squalifica a vita per chi bara. Purtroppo però nella maggior parte dei casi viene scoperto dopo molti anni dalla disputa delle gare. La IAAF dovrà investire maggiormente in tecnologia per migliorare gli apparati e i mezzi dei controlli antidoping. Il pubblico è stanco di vedere robot e non atleti. Coe è chiamato a vincere questa sfida. Ci riuscirà?

VAVEL Logo
About the author
Alessandro Brugnolo
Senza sport non so stare poichè per me rappresenta uno stile, una filosofia di vita.