Mo Farah guarda a sinistra, guarda a destra, rischia nel traffico, poi allunga dopo la campana dell'ultimo giro. L'affondo del britannico non stordisce però il duo keniano che tallona, da vicino, il più forte. La retta d'arrivo segna il momento decisivo, perché Kamworor perde qualche metro e Farah può sventolare le braccia al cielo. Tempo significativo - 27'01"14 - con un ultimo giro straordinario da 54". I 10.000 restano a casa Farah, un campione.

Nell'altra finale di giornata, esulta la teutonica Schwanitz. Nel peso, la tedesca lancia a 20.37, precedendo la cinese Gong, 20.30, e la Carter, 19.76.

Scintille nei 100. I giganti della velocità assaggiano per la prima volta la pista di Pechino ed è subito spettacolo. Gatlin corre in ottava corsia, è potente e sul lanciato distanzia i rivali. 9"83, con un vento generoso alle spalle. Il secondo tempo di giornata è del connazionale Bromell, 9"91, piace il transalpino Vicaut, 9"92. Bene Powell, elegante, in decontrazione già dopo 70 metri e autore di un ottimo 9"95. Si nasconde Usain Bolt. Guascone in avvio, si disimpegna spalla a spalla con l'americano Rodgers, prima di tirare i remi in barca nel finale. Per il giamaicano 9"96.

In 16, nell'asta maschile, oltre quota 5.70. C'è Renaud Lavillenie, salutano Brad Walker e il greco Filippidis.

Ostacoli di stampo keniano. Nei 400, Nicholas Bett chiude in 48"37, Tumuti in 48"79. Il russo Kudryavtsev termina in 48"51. Il miglior statunitense è Clement, 48"75.

Fuori Simona La Mantia nel triplo al femminile. 13.77 e quattordicesima piazza per l'azzurra. La bulgara Petrova salta 14.44, due centimetri più della colombiana Ibarguen.