La gara perfetta per superare una condizione imperfetta. Usain Bolt inciampa quasi in semifinale, rischia la clamorosa esclusione, poi si presenta sul rettilineo che assegna le medaglie pesanti e esce dai blocchi come una palla di cannone - lui, colosso dal motore importante - e a distanza si osserva con Gatlin. Il lanciato appaia i due, fin a venti metri dall'arrivo. Gatlin assapora la sconfitta, perde quella spavalderia mostrata solo due ore prima in semifinale. Ciabatta al suolo, allungando il capo ben prima dei passi finali. Bolt è invece superbo nell'ottenere il massimo. Fluido, si distende, senza perdersi in inutili movimenti. Vince Usain, con tempo normale - 9"79 - perde Gatlin, di un centesimo. Il campione mette sul piatto la storia e schiaccia il leone di ritorno. Oro Giamaica, argento Stati Uniti, finale di una tensione straordinaria, in cui al bronzo vanno Bromell e De Grasse. 

Joe Kovacs sale sul gradino più alto nel peso. Spallata a 21.93 per regolare il tedesco Storl, 21.74, e il giamaicano Richards, 21.69, a lungo sorpresa  giornata. Il polacco Fajdek spara il martello a 80.88 e conferma il pronostico della vigilia.

Semifinali - Sorpresa negli 800 al maschile. Nijel Amos esce clamorosamente di scena. Nel finale, perde forza la sua azione e la terza piazza sancisce l'eliminazione. Rudisha controlla fin dalla fase iniziale e lancia volata lunga per gestire possibili pericoli. 1'47"70 per il keniano. Kszczot chiude in 1'44"97, facile Tuka, 1'44"84.  

Nei 400 hs, il russo Kudryavtsev vola in 48"23, 6 centesimi più veloce del keniano Tumuti. Piace Clement, così come il bahamense Gibson, 48"37. Nella semifinale più lenta, Tinsley, 48"47, precede Bett.

Al femminile, Genzebe Dibaba esibisce la consueta eleganza nei 1500. Impegnata nella seconda batteria, controlla il ritmo e vince in 4'06"74. Più lenta la prima serie, con l'olandese Hassan a guidare le cinque qualificate in 4'15"38.  

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Johnathan Scaffardi
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