Il miglior risultato tecnico giunge in apertura di meeting. Lontano dai riflettori infuria la lotta nel lungo femminile. Tianna Bartoletta, oro mondiale, decolla a 6.97, e assapora la seconda affermazione ai danni della serba Spanovic. L'ultimo salto riserva però la sorpresa di giornata, perché la primatista serba migliora il record nazionale e atterra a 7.02, replicando al successo pechinese della statunitense. Al maschile, Greg Rutherford si conferma fenomeno da competizione. 8.32, stessa misura di Dendy, vittoria in virtù di una seconda misura superiore. 8.27 Lapierre, ancora beffato Henderson.

Fuso orario, inevitabili scorie mentali, la vicinanza con l'appuntamento mondiale influisce su una serata d'atletica che vive di pochi acuti e racconta di campioni ormai prosciugati dalla lunga stagione. Ad intrigare è quindi il duello spalla a spalla, senza l'incubo del cronometro. LaShawn Merritt esce dai blocchi con grande forza e prende da subito la testa dei 400, stroncando il sudafricano Van Niekerk (3°), lento nei primi 200, e Kirani James (2°). Merritt controlla nel rettilineo d'arrivo e chiude in 44"18. Attenzione a lui in ottica olimpica.

Shelly-Ann Fraser non ha rivali nei 100 piani. Con vento contrario, la giamaicana corre in 10"93, davanti ad Okagbare e Bowie. Nei 1500, domina l'eleganza di Asbel Kiprop. Il lungo keniano passeggia per 800 metri in coda, si porta nella zona calda quando suona la campanella dell'ultimo giro e con volata lunga supera Manangoi e Biwott (Kiprop 3'35"79). Quarto Iguider, lontano Kiplagat. Il mezzofondo respinge invece Genzebe Dibaba. Lotta a due, come di consueto, nei 3000. Almaz Ayana imposta gara veloce, poi rallenta e si espone all'attacco di Genzebe. Ai 300, prova a uscire la Dibaba, ma il cambio della Ayana è letale e la sorella di Tirunesh si incarta, esausta. 8'22"34 Ayana. 

I 400 hs, al femminile, vanno alla ceca Hejnova, due volte campionessa del mondo. 54"47, un decimo meglio della danese Petersen. I 110, questa volta al maschile, premiano l'azione tecnicamente perfetta di Shubenkov, con il potente Oliver secondo in 13"30.

Rudisha prova a replicare la condotta cinese negli 800, ma sul rettilineo opposto a quello del traguardo viene infilato dall'intelligente Kszczot e non ha il passo per riemergere nel finale. Vince il polacco in 1'45"55, poi Makhloufi e Aman. Riscatto keniano tra le donne, grazie alla Sum, sotto i 2', 1'59"14. 

3000 siepi uomini a Koech (8'10"24), Birech alza bandiera bianca nell'ultimo giro. Terzo l'americano Jager, in difficoltà E.Kemboi. Riscatto A.Edward nei 200, 20"03 per regolare Dwyer e Jobodwana. 

L'alto premia Barshim, 2.32 alla prima prova. Bondarenko e Zhang fermi a 2.30, Tamberi salta 2.23 alla seconda, ma non supera 2.27. La pedana bagnata complica i piani dei saltatori. Spotakova domina il giavellotto, 64.31, Kiriakopoulou conquista l'asta a 4.77, dopo aver rischiato l'eliminazione 20 cm più in basso. Peso alla Schwanitz, 19.91, disco a Urbanek (65.78) su Malachowski.

In chiusura la consueta staffetta. La 4x100 al femminile premia la Giamaica di Shelly-Ann, 41"60. Seconde le americane, al terzo posto Trinidad. L'Italia - Riva, Siragusa, Bongiorni, Hooper - chiude quinta dietro la Svizzera, peggiorando il tempo mondiale (43"78 per le azzurre).

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo