Non una serata fortunata. Pioggia e maltempo a Stoccolma, diverse gare preda delle avverse condizioni meteo. Tre carte azzurre, un sorriso, due interrogativi. Alessia Trost cancella la precedente debacle in Diamond League e chiude seconda nell'Alto, 3 cm dietro all'esperta Beitia. Alessia salta bene, commette un errore a 1.90, ma passa alla seconda misura, assicurandosi la piazza d'onore. La zampata della spagnola chiude le ostilità. La Beitia rinuncia poi a 1.95. Paga lo scotto del debutto Desiree Rossit. 1.81, bandiera rossa. Nessuna misura per l'atleta italiana. 

Libania Grenot sceglie condotta di gara differente rispetto al recente passato. Sul giro di pista, controlla per duecento metri, poi prova a cambiare passo, ma sulla retta d'arrivo manca qualcosa. Terza in 52"62, vince la Williams Mills. 

Spettacolo nel mezzofondo. Campionato etiope sui 5000. Jeilan timbra il personale - 13'03"22 - e brucia negli ultimi metri Kejelcha. In difficoltà Edris. Ruth Jebet va all'assalto del mondiale della Galkina sui 3000 siepi. La Jebet segue l'abbrivio della lepre, poi conduce corsa solitaria, ma paga nei due giri conclusivi. Ottimo riscontro comunque, 9'08"37. 

Nei 1500 D, vittoria per la polacca Cichocka - 4'03"25 - mentre negli 800 U crolla Rudisha. Il keniano propone la consueta prova. Davanti imposta il ritmo e ostruisce la strada a Bosse. La contesa si scatena nei 100 finali, Rudisha si spegne, emerge prepotente Rotich. Bosse è secondo, Kszczot terzo. Lontano Aman. 

Due personaggi nobilitano la rassegna svedese. Lavillenie onora la prova dell'Asta, batte Barber e si impone con 5.73. Il francese tenta poi, senza fortuna, i 5.80. Taylor è, invece, il signore del triplo. Nessuno può impensierire l'americano, bravo prima a piazzare una misura d'ingresso e poi a decollare a 17.59. 

Boato per S.Kallur. La divina di Svezia rientra sui 100 hs e corre in corsia centrale per la gioia dei presenti. La Kallur - in passato nell'elite della specialità - per 70 metri resta in linea con le migliori, poi si spegne ma chiude comunque quinta. 13"00. Vince, come da previsione, K.Harrison. 12"66. 

Nei 100 U, 10"18 di Harvey, mentre la Asher-Smith conquista i 200 D, 22"72. Ottima curva della britannica, l'incedere si fa meno impetuoso nel rettilineo d'arrivo. Culson si aggiudica i 400 hs, 49"43 davanti a Clement. 

Rohler lancia il giavellotto a 85.89, ma questa volta non basta, perché 11 cm più in là approda Abdelrahman. La Perkovic si conferma senza rivali nel disco - 68.32 - mentre la Reese avvicina ma non eguaglia nel lungo la Spanovic. L'americana, al sesto balzo, decolla a 6.88. La serba difende però il primato, decisivo il 6.90 della seconda tornata.