La seconda giornata londinese regala non pochi spunti d'interesse. Al tramonto, 200 e 100 al femminile, 5000 al maschile. Dafne Schippers è la principale protagonista sui 200. L'olandese corre in sesta corsia, nella morsa di cinque americane. Sui 100, invece, fari su Shelly Ann Fraser. La giamaicana non vive la sua miglior stagione, a Rio sarà impegnata solo nella distanza più breve della velocità e in staffetta, alla tappa di Londra chiede quindi conferma di uno stato di forma in crescita. Prima della finale, previste due batterie, con Fraser nella prima, Ta Lou e Asher Smith nella seconda. Infine i 5000, con il fenomenale Mo Farah. Il britannico punta a un buon riscontro in una prova che vede al via, come di consueto, diversi keniani. Due lepri designate - Rono e Mayo - presente anche l'eterno Lagat. 

Semifinali e finale anche per i 110 hs al maschile. Aries Merritt è il principale protagonista nella prima, il transalpino Bascou guida nella seconda. Nei 400 U, in assenza dei pezzi da novanta, attenzione al padrone di casa Rooney. Anche negli 800, al femminile, assenze illustri. Non c'è la dominatrice di stagione - Caster Semenya - manca la sua principale antagonista - Francine Niyonsaba - duello quindi tra la britannica Sharp e la statunitense Ludlow. 

Gara aperta quella dei 400 hs maschili. Specialità in fase di stallo, manca un atleta in grado di imporsi con continuità. Dutch - 48"10 nel 2016 - è il migliore, ma possono provarci Culson, Tinsley, Copello e Clement. A completare il quadro, i 3000 siepi donne. Favorita la tunisina Ghribi. 

Concorsi - Sandra Perkovic - 70.88 in stagione - illumina il disco, provano ad insidiarla Samuels e Muller. Bel duello nel peso U tra Kovacs, Storl e Walsh. 

Nell'Asta D, la neozelandese McCartney - 4.80 di personale quest'anno - sfida la Büchler, la cubana Silva e la greca Stefanidi. Equilibrio nel lungo. Al maschile, Torneus, Hartfield e Gotch, al femminile bandiera britannica, con Proctor un passo avanti. 

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