Ultima tappa stagionale del circuito World Challenge Iaaf a Berlino. La serata di atletica offre riscontri di primo livello, con un primato del mondo come ciliegina sulla torta. Caster Semenya accorcia il suo raggio d'azione. Dopo l'esperienza sui 1500 a Londra - bronzo sulla distanza - si lancia nei 600 per cancellare il limite della Quirot. Abbatte il muro dell'1'22, 1'21"77, la sudafricana bussa alla porta della storia. Non corre da sola, perché l'americana Wilson si dimostra temibile non solo sugli 800. 1'22"39, è seconda davanti alla Niyonsaba.  

Il giamaicano Forte copre i 100 in 9"91, stacca nettamente il turco Guliyev, campione mondiale dei 200. Al femminile, sigillo della Bartoletta. 11"04, ritrova smalto nella velocità, ma manca l'appuntamento con il lungo, dove è solo sesta. La Saunders - 6.72 - regola la Spanovic e la Proctor, quinta la Klishina, nona la Strati - 6.31. 

La Asher Smith - 22"41 - prevale di 3 centesimi sulla Ta Lou nei 200, a seguire Jackson e Francis, specialiste del giro di pista. Splendida performance della Klosterhalfen nei 1500. Talento in prepotente ascesa, 3'58"92 il suo riferimento. La keniana Tanui - 9'03"70 - si iscrive alla lunga liste di atlete in grado di flirtare con la barriera dei 9 minuti nei 3000 siepi (primato per la Krause, 9'11"85), mentre Balew addomestica i 5000 in volata - 13'11"00. 

12"54 della Manning nei 100hs, solo quarta la connazionale Harper. Nei 110hs, Merritt - 13"17 - inchioda Allen. 

Kendricks si conferma padrone dell'asta. 5.86, alla sua ruota il polacco Lisek. Dopo la contro-prestazione di Zurigo, si rivede Lavillenie, terzo con 5.71. Peso a Storl, 21.11, è Germania anche nel giavellotto, con Vetter che controlla Rohler. 89.85 per il secondo di sempre nella specialità. Malachowski, infine, accende il disco - 67.18. 

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo