Fabio Aru fa saltare il banco nella terza tappa del Giro del Delfinato 2016, attaccando prima in salita, sulla Côte de Sécheras (gpm di seconda categoria), a venti chilometri dall'arrivo, poi staccando i compagni d'avventura nel tratto di falsopiano e discesa che conduce al traguardo di Tournon-sur-Rhône. Il sardo del Team Astana resiste poi al trionfo furioso del gruppo, tirato dai gregari dei velocisti rimasti dopo il gran premio della montagna di seconda categoria appena affrontato e regolato infine da Alexander Kristoff su Niccolò Bonifazio e Julian Alaphilippe, per alzare d'orgoglio le braccia al cielo per un successo inatteso. L'azzurro riscatta così il brutto cronoprologo di domenica, in attesa delle tappe di alta montagna che cominceranno a profilarsi a partire da venerdì. In classifica generale posizioni sostanzialmente immutate, con Alberto Contador ancora in maglia gialla davanti a Richie Porte e Christopher Froome.

La terza tappa del Giro del Delfinato edizione 2016 conduce il gruppo da Boën-sur-Lignon a Tournon-sur-Rhône, per 187.5 km complessivi, con tre gran premi della montagna da affrontare sul percorso: dopo due salitelle di terza categoria, è la Côte de Sécheras 2.9 km di lunghezze all'8.2% di pendenza media (seconda categoria) a costituire un interessante trampolino di lancio per chiunque voglia sottrarsi a una volata a ranghi ristretti. La fuga di giornata regge fino a venticinque chilometri dalla conclusione, quando i battistrada - tra cui Thomas De Gendt, Ciryl Gautier e Niki Terpstra - si fanno gradualmente riprendere dal gruppo, intenzionato a superare l'ultimo ostacolo di giornata a tutta velocità. Sull'ultima salita è Tony Martin della Etixx-Quicsktep a provare l'allungo: il possente passista tedesco si fa valere anche su pendenze ripide a lui non propriamente favorevoli, mentre da dietro si susseguono scatti e controscatti. Partono infatti nell'ordine Mikel Landa, Jurgen Vandenbroeck e Fabio Aru, ma i loro tentativi paiono doversi arenare contro il buon ritmo del gruppo, su un'ascesa peraltro molto breve, inferiore ai tre chilometri di lunghezza. La maglia gialla Alberto Contador controlla che nessuno degli uomini di classifica azzardi un attacco (Aru è abbastanza staccato nella generale) e si fa vedere in testa al plotone allo scollinamento. 

Dopo il gran premio della montagna, un tratto di falsopiano precede la discesa finale: è qui che Luis Leon Sanchez, compagno di squadra di Aru, evade dal gruppo. Ma proprio quanto il ricongiungimento sembra inevitabile, con lo stesso Martin ripreso, il corridore sardo si inventa un'azione personale in discesa verso il traguardo di Tournon-sur-Rhône. Sembra una mossa azzardata, destinata ad essere resa vana dal rientro delle squadre dei velocisti, tra cui Alexander Kristoff e Nacer Bouhanni, ma il vincitore dell'ultima edizione della Vuelta riesce a guadagnare una decina di secondi nella picchiata verso l'arrivo, per poi resistere negli ultimi due chilometri pianeggianti. Aru vince così in solitaria, precedendo di due secondi proprio l'arrembaggio del gruppo, regolato da Kristoff su Niccolò Bonifazio. Completa la top ten tra gli azzurri anche il vincitore dell'Amstel Gold Race 2016 Enrico Gasparotto. Alberto Contador - nonostante un problema meccanico nel finale - conserva il simbolo del primato, consapevole di avere grandi chances di mantenerlo anche al termine della tappa di domani, con arrivo a Belley, 176 km apparentemente per velocisti.

Ordine d'arrivo. 1. Aru in 4h 19' 54". 2. Kristoff a 2". 3. Bonifazio s.t. 4. Alaphilippe s.t. 5. Boasson Hagen s.t. 6. Bennett s.t. 7. Impey s.t. 8. Bouhanni s.t. 9. Gasparotto s.t. 10. Vichot s.t.

Classifica generale. 1. Contador in 13h 13' 10". 2. Porte a 6". 3. Froome a 13". 4. Martin a 21". 5. Alaphilippe a 24", 6. Herrada a 27". 7. Yates a 31". 8. Rosa a 37". 9. Navarro a 43". 10. Mollema a 48". 27. Aru a 1'15".