L'edizione n.103 del Tour de France prende il via da Mont Saint Michel. 188 km per raggiungere Sainte Marie du Mont/ Utah Beach. Percorso adatto a ruote veloci, finale perfetto per una volata a ranghi compatti. Diversi protagonisti attesi, in prima fila Kittel e Greipel, sprinter di forza, dotati di squadre in grado di "costruire" alla perfezione l'epilogo. Non mancano le alternative. Sagan - seconda ruota della Tinkoff, alle spalle di capitan Contador - può approfittare delle "offerte" della strada, come lui Matthews. Da valutare la forma di Kristoff e Degenkolb, ma soprattutto di Cavendish. Per gli uomini di classifica, una tappa di trasferimento, importante mantenere la testa del gruppo, per evitare insidie e pericoli. 

La prima parte di corsa presenta un disegno nervoso. Il plotone deve affrontare nei 40 km iniziali le uniche due asperità di giornata. Al km 20.5 si scollina in vetta alla Cote d'Avranches. 1.2 km al 5.7% di pendenza media. Trampolino perfetto per la fuga di giornata. Dopo un frangente d'attesa, altro strappo, di simile lunghezza. Cote des falaises de Champeaux, anche qui si parla di un Gpm di quarta categoria. 

Al km 95 si trova il rifornimento, mentre il traguardo volante è a La Haye, km 118.5. Mancano qui 70 km all'arrivo, il gruppo può quindi gestire il disavanzo dagli attaccanti di giornata senza eccessiva fatica. Forze fresche all'alba della corsa, nessun problema nel rintuzzare le eventuali sortite.

Come si può notare dall'immagine sottostante, il finale non presenta alcuna irregolarità, c'è ampio spazio per oliare il treno in vista della bagarre. Alta velocità, caos, spettacolo, il Tour apre i battenti. 

Il percorso

Il finale 

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo