La prima tappa alpina ha ulteriormente dilatato il divario tra Chris Froome e il resto del gruppo. Il leader del Tour non si è dovuto spremere più del dovuto, solo un affondo per ricucire il gap da Richie Porte, una fiondata rapida, senza apparente fatica. Difficile prevedere scosse lungo le successive rampe, resta da definire la griglia alle spalle del capitano del Team Sky. La corsa al podio è aperta, ancor più dopo le difficoltà di ieri di Bauke Mollema. Yates, Quintana, Bardet e Porte, una margherita da cui estrarre un possibile protagonista. 

La tappa odierna - una cronometro individuale di 17 km - favorisce ancora una volta Froome. Prova di non semplice interpretazione, la strada, dopo 4 km pianeggianti, inizia a salire in modo sensibile. Verso la Côte de Domancy, la pendenza supera l'11%. Si tratta del passaggio più duro della prova. 2.5 km impegnativi che possono creare discreta selezione. 

In vetta, primo riferimento cronometrico. Gli ultimi 9 km regalano maggior respiro, ma si continua comunque all'insù, in due punti si torna a toccare pendenze probanti, tra l'11° e il 12° km e tra il 13° e il 14°. Strappi all'8% che possono delineare la classifica di tappa. 

L'ultimo passaggio è invece in discesa. 2 km veloci che conducono all'arrivo. Il favorito è Tom Dumoulin, il vincitore della prima cronometro qui al Tour. Attenzione agli uomini di classifica, nessuno ha particolare feeling con il format, qualcuno può definitivamente saltare quest'oggi. 

Il percorso 

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Johnathan Scaffardi
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