Si corre domani, sabato 30 luglio 2016, la trentaseiesima edizione della Clasica di San Sebastian, corsa di un giorno che si disputa nei Paesi Baschi con partenza e arrivo a Donostia, per 220.2 km complessivi. Negli anni la Clasica ha subito vari cambiamenti, tutti effettuati al fine di renderla ancor più dura e adatta agli scalatori, e anche domani i corridori dovranno affrontare una salita inserita solo recentemente, l'ultima, quella di Murgil Tontorra, che ha pendenze costantemente in doppia cifra.

I primi cinquanta chilometri non presentano difficoltà altimetriche di rilievo. E' l'Alto de Iturburu la prima ascesa di giornata, una salita contrassegnata come gran premio della montagna di seconda categoria, lunga 3.5 km con una pendenza media del 5%, anche se nel tratto finale ci sono pendenze più severe che superano il 15%. Dalla vetta dell'Alto de Iturburu all'attacco dello Jaizkibel (prima categoria) mancheranno sessanta chilometri: la seconda asperità della corsa misura 7.8 chilometri di lunghezza, con una pendenza media del 5.8%. Dopo una discesa e un breve tratto in falsopiano, ecco l'Alto de Arkale, da affrontare subito una prima volta, 2.7 km al 6.5%. Altra picchiata e si scalano ancora una volta lo Jaizkibel e l'Arkale, mentre la salita che verosimilmente deciderà la corsa è quella di Murgil Bidea, strappo di un paio di chilometri con una pendenza media superiore al 10% e tratti a 18%. Dallo scollinamento al traguardo mancheranno circa otto chilometri, dei quali la gran parte in discesa. Arrivo a Donostia, su strada larga, già teatro di volate ristrette. Con questo nuovo tracciato la Clasica ha nelle rampe di Murgil il suo punto chiave, ideale trampolino di lancio per chi abbia le gambe per arrivare da solo al traguardo. Difficile immaginare scatti dei big prima dell'ultima salita, anche se lo Jaizkiber e l'Alto de Arkale potrebbero creare già una prima selezione, soprattutto se affrontati ad alto ritmo. 

L'anno scorso trionfò a sorpresa il britannico Adam Yates (che peraltro si accorse solo all'arrivo di aver vinto), corridore dell'Orica Bike-Exchange che appena concluso il Tour de France come quarto della generale. I grandi favoriti sono però gli spagnolo Alejandro Valverde (che ha giù due edizioni in bacheca) della Movistar e Joaquim Rodriguez della Katusha. Il murciano, attesissimo anche alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, ha corso un grande Tour dopo aver disputato il Giro d'Italia in primavera e può contare su un'ottima squadra, in cui spicca il basco Ion Izaguirre. Da verificare le condizioni del belga Philippe Gilbert, che alla BMC sarà affiancato dal connazionale Greg Van Avermaet e dall'australiano Richie Porte, con l'azzurro Alessandro De Marchi nei panni del gregario. Il Team Sky punta invece sull'ex iridato polacco Michal Kwiatkowski e sull'idolo di casa Mikel Landa, forse un gradino sotto nelle gerarchi della vigilia rispetto all'irlandese Daniel Martin e al francese Julian Alaphilippe della Etixx-Quickstep. Altro transalpino che torna alle gare è Thibaut Pinot della FDJ, così come l'olandese Steven Kruijswijk della Lotto-Soudal. L'Italia spera invece in Diego Ulissi della Lampre-Merida, Davide Formolo e Moreno Moser della Cannondale-Drapac, mentre Enrico Battaglin e Gianluca Brambilla dovrebbero essere di supporto ai rispettivi capitani.

Albo d'oro recente: 2008. Valverde. 2009. Barredo. 2010. L.L. Sanchez. 2011. Gilbert. 2012. L.L. Sanchez. 2013. Gallopin. 2014. Valverde. 2015. A. Yates.