Quando a parlare è un direttore sportivo che nella sua lunga carriera ha guidato ciclisti come Claudio Chiappucci, Marco Pantani, Gilberto Simoni, Stefano Garzelli, Alberto Contador, Damiano Cunego e Vincenzo Nibali, vincendo con loro 6 Giri d'Italia, 3 Tour De France e 2 Vuelta a Espana, allora ascoltarlo è sempre buona cosa. Se poi si parla di Giuseppe Martinelli, direttore sportivo del talento più fulgido del ciclismo italiano degli ultimi 5 anni, Fabio Aru, allora l'ascolto è d'obbligo.

Giuseppe Martinelli, da buon bergamasco, non è mai stato uomo di grandi parole, nell'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport chiarisce però i programmi per la stagione del corridore di Villacidro. Per il sardo è previsto sicuramente il Giro d'Italia, mentre si sta sciogliendo in questi giorni il dubbio su come proseguire l'annata ciclistica: "Più facile che l’accoppiata sia Giro­-Vuelta che non Giro-Tour".

Per il ds Astana è un 2017 difficile, la prima cavalcata senza Vincenzo Nibali, occorre quindi puntare su altri interpreti: "Dovremo per forza di cose rivalutare alcuni corridori. Penso a Fuglsang, che tante volte in questi anni è stato usato da gregario nel vero senso della parola. Alla Parigi­Nizza e ai Baschi sarà lui la nostra punta. Poi penso a Tanel (Kangert; n.d.r.) un altro corridore che ci può portare tanto fieno in cascina. Voglio anche capire cosa ha nel serbatoio Moser. Secondo me può dare molto di più di quello che ha dato finora. Anche il danese Valgren mi piace, può far bene in tutte le stagioni. Non preoccupatevi, attorno a Fabio ci sarà sicuramente una squadra super".

Martinelli torna poi a parlare della coppia Nibali-Aru, mettendo in risalto le differenze tra i 2: "Fabio ha attinto molto da Vincenzo. In primis, come si gestisce tatticamente una corsa anche se i due, visto il carattere, non saranno mai uguali. Nibali tatticamente è più fuori dagli schemi, più guidato dall’istinto. Fabio più calcolatore, se non si sente al 100 per cento non si muove. Se qualcuno s’è già mosso, aspetta".

La sifda è comunque lanciata tra i 2 più forti scalatori italiani che incroceranno le proprie ruote al Giro d'Italia. La corsa rosa pare vicina a entrambi i corridori, con Aru però favorito dall'avere un fenomeno come Giuseppe Martinelli a guidarlo dall'Ammiraglia.