Dopo le tredici vittorie del 2015, Jakub Mareczko tocca quota dieci centri, and counting, nella stagione 2016 e per il secondo anno consecutivo è l'italiano più vincente nel mondo del ciclismo. Il giovane velocista ha raccolto i suoi successi in corse minori, anche se di maggior spessore rispetto all'anno passato, e sta ancora aspettando la prima vittoria nel World Tour, ma nel frattempo c'è un fenomeno della volata che lo incorona: Alessandro Petacchi.

Ale-Jet, che con Mareczko ci ha corso lo scorso anno nei suoi ultimi mesi da professionista, risponde tramite le colonne della Gazzetta alla domanda che tutti si pongono: dove potrà arrivare Mareczko? "Ha le doti per crescere, per fare delle grandi volate. Per diventare qualcuno", dice Petacchi, ma come tutti i giovani prospetti che dimostrano grandi doti e talento deve perseverare nell'allenamento. In questo, Mareczko, sembra avere le idee chiare perchè ha già fissato dove deve migliorare: resistenza. Essa per uno sprinter è un fattore chiave perchè, alla fine, il 90% delle volate viene vinto da chi ha speso meno e arriva più fresco negli ultimi metri di corsa e questo Mareczko lo sa. Petacchi inoltra sottolinea come il giovane della Southeast abbia fatto "già un bel salto di qualità in questa stagione. Non dimentichiamo che in Turchia ha battuto uno come Greipel, e peccato che poco dopo non abbiamo potuto vederlo al Giro d’Italia perché era malato,E’ migliorato in salita e nella mentalità, me ne sono accorto al ritiro della Nazionale in Veneto, prima che partisse per i Mondiali".

Il quarantaduenne spezino continua poi nell'analizzare che tipo di velocista sia Kuba, sottolineandone i pregi: "è un velocista puro che a me piace molto e non solo per il grande spunto che ha negli ultimi metri. E’ bravo a tenere la posizione. Ha il baricentro basso. E’ ‘cattivo’ quando serve, non ha paura ad ‘entrare'". Insomma, secondo Petacchi, Mareczko ha la stoffa per diventare il nuovo protagonista italiano delle volate. Noi, d'altro canto, speriamo solo che non si perda come è capitato ad Andrea Guardini.